Per non dimenticare l’orrore delle Foibe
Oggi in tantissime città italiane si sono tenute manifestazioni per il Giorno del ricordo in memoria degli istriani, fiumani e dalmati costretti dal regime comunista di Tito, fra il 1943 e il 1945, all’esodo dalle loro terre e dei tanti che furono uccisi e gettati nelle foibe, cioè nelle cavità naturali che si trovano sul Carso, profonde fino a 200 metri.
Il regime comunista di Tito costrinse circa 350mila italiani ad abbandonare le loro terre e ancora oggi rimane impreciso il numero di coloro che furono uccisi, si parla di un numero compreso tra i 1.000 ai 5-6.000 morti, a cui vanno aggiunte le migliaia di persone uccise nei campi di concentramento. L’esistenza di stime così diverse è dovuto anche al fatto che su quanto accaduto in quegli anni si è iniziato a far luce solo recentemente.
Solo il 30 marzo del 2004 infatti il Parlamento italiano con la legge n. 92 ha istituito il 10 febbraio come “Giorno del ricordo” in modo da non far cadere nell’oblio un periodo così drammatico della nostra storia.