Pompilio non risponde all’interrogazione urgente di Cappucci (Agire Insieme)
Ieri sera è andata in scena la seduta del Question time. Tra gli argomenti di rilevanza la questione della soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace. Ad inizio assemblea il Sindaco ha dichiarato che sarà premura dell’Amministrazione ricorrere al Tar Lazio contro il decreto che prevede la soppressione del presidio giudiziario sangiovannese. Dichiarazioni cui ha fatto seguito l’interrogazione di urgenza proposta dal Capogruppo di Agire Insieme – Uniti per San Giovanni Antonio Pio Cappucci sulla vicenda relativa alla chiusura dell’Ufficio che, come è noto, in virtù di quanto disposto dal Ministro della Giustizia con decreto del 10 novembre scorso risulta tra gli uffici “soppressi” che cesseranno dalle funzioni con l’entrata in vigore del decreto.
Cappucci citando gli atti e le delibere di Consiglio nonché la corrispondenza intercorsa con il Dipartimento ministeriale ha chiesto al Sindaco di chiarire pubblicamente i motivi per i quali a fronte di una volontà unanime del Consiglio Comunale espressa in più occasioni e con il Ministero che in data 7 agosto scorso accoglieva l’istanza dei tre Comuni, autorizzando la formazione – affiancamento dei dipendenti individuati anche dal nostro Comune, in concreto non si è mai autorizzata detta formazione anche dell’unico dipendente che da sempre aveva comunicato la disponibilità, circostanza questa che avrebbe evitato sicuramente di incorrere nella “chiusura” decisa dal Ministero della Giustizia.
A questo punto Pompilio comunica di non volere rispondere all’interrogazione, riservandosi di farlo per iscritto nei prossimi giorni.
Non si è fatta attendere la replica del Capogruppo di Agire – Insieme – Uniti per San Giovanni Antonio Pio Cappucci che raggiunto telefonicamente qualche minuto fa ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:”Quella di ieri sera è stata l’ennesima occasione in cui il Sindaco ha mancato di rendere note alla città nella sede a ciò deputata le ragioni per le quali oggi la nostra comunità vede privarsi di un presidio così importante per la salvaguardia della legalità come l’attuale Ufficio del Giudice di Pace, proprio in un momento in cui l’attuale Ministro della Giustizia nel disegno di legge dallo stesso proposto ha inteso accrescere le funzioni e le competenze degli Uffici del Giudice di Pace che diventerebbero vere e proprie articolazioni territoriali dei Tribunali. La vicenda certamente non finisce qua. Attenderemo nei prossimi giorni per valutare se l’attuale Amministrazione quantomeno vorrà impugnare il decreto ministeriale nella competente sede e concordare con gli altri due Comuni i passaggi e gli aspetti necessari”.