Esplode il caso di un presunto esposto “segreto” del primo cittadino contro l’attuale magistrato. Duro il commento dell’Mps.
Il tema della permanenza dell’ufficio del Giudice di Pace fa ancora discutere e si arricchisce di nuovi retroscena. Nell’interpellanza presentata ieri dal gruppo consiliare di Agire Insieme, il capogruppo Antonio Pio Cappucci ha attaccato il Sindaco sull’impegno al mantenimento degli uffici a San Giovanni Rotondo e soprattutto su un esposto segreto presentato in Prefettura ed ad altri organi contro l’attuale magistrato titolare dell’ufficio.
Lo scorso aprile, fu presentato un documento al Ministero della Giustizia con la richiesta di mantenimento degli uffici del Giudice di Pace a San Giovanni Rotondo. Nel documento era espressa, anche attraverso le delibere di consiglio delle tre assise cittadine, la comune intenzione delle amministrazioni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico di voler mantenere attivo l’ufficio sangiovannese a spese dei tre comuni, in quanto ritenuto strategico per l’intero territorio e per i suoi professionisti, altrimenti costretti ad emigrare a Foggia per ogni controversia.
“Il prossimo 29 aprile in mancanza di provvedimento di risposta da parte del Ministero l’ufficio sarà chiuso, ed il personale spostato ad altre sedi. Vorremmo sapere se l’amministrazione ha intenzione di muovere passi per sapere lo stato delle cose e le decisioni del ministero in merito, e cosa ha da dire in merito alle voci diffuse a Palazzo di Giustizia di Foggia relative ad un suo esposto contro l’attuale Giudice in carica nel nostro ufficio territoriale” le richieste di Agire Insieme.
Il sindaco ha parlato di macchina del fango e ha ribadito l’impegno dell’attuale amministrazione per la difesa dell’ufficio di zona. “E non tollero che qualcuno mi chieda il rendiconto su azioni messe in essere dal sottoscritto atte a difendere le casse comunali. E se ogni volta questo giudice annulla gli sforzi fatti dall’Amministrazione io ho il dovere di agire anche secretando la mia azione” la risposta di Pompilio.
Replica non digerita dall’opposizione, che con Cappucci incalza: “Per questioni di questa importanza, lei se scrive in Prefettura contro un organo indipendente come un magistrato, lei deve informare il consiglio, ed è vergognoso che noi dobbiamo venire a sapere dalle voci di Palazzo di Giustizia dell’esistenza di questo esposto. Per un argomento di tale importanza lei non può agire in segreto”.
Il consigliere azzurro Placentino ha invitato l’Amministrazione accertare la situazione del Comune di San Marco in Lamis “In quanto visti i problemi finanziari di quel comune, non vorrei che poi le spese per il mantenimento dell’ufficio ricadano sulla sola città di San Giovanni Rotondo”.
In un comunicato del Movimento Popolare Sangiovannese giunto stamattina, il Presidente Pio Cisternino attacca il Sindaco: “I suoi mal di pancia nei confronti del Giudice di Pace di San Giovanni Rotondo già fortemente dichiarati nell’assise comunale del 7 ottobre 2013 (delibera di c.c. n.85) hanno quindi avuto un seguito grave e manifesto dalla risposta data al consigliere Cappucci Antonio Pio. Praticamente con tale sconosciuto esposto Lei chiederebbe non ci è dato sapere, forse il trasferimento o la sostituzione del Giudice di Pace, per intenderci un magistrato onorario appartenente all’ordine giudiziario, un magistrato della Repubblica Italiana, salvando gli uffici ma “cacciando” un Giudice della Repubblica. Quale sarebbe – incalza Cisternino – il torto perpetrato dal Giudice? Semplicemente quello di applicare la legge. Ma chi è Lei Sindaco per non riconoscere le sentenze? Lei accusa il Giudice, invece di verificare le continue “castronerie” che commettono certi uffici. Perché secondo Lei il Giudice adito dovrebbe chiudere gli occhi quando viene violato il principio di terzietà , oppure quando si trova di fronte ad ordinanze illegittime perché censurate dalla Corte Costituzionale”.
Il duro attacco si chiude con la richiesta di rendere pubblico il contenuto dell’esposto seguito dalle dimissioni. “Ci liberi da questo imbarazzo consegni il mandato agli elettori e porti con se le sue nostalgie. Abbiamo capito fin troppo bene dalla targa affissa sotto il municipio a chi si ispira” chiosa il comunicato a firma MPS.