“Grazie ragazzi, San Giovanni Rotondo è orgogliosa di voi”
Una giornata che non dimenticheremo facilmente. Probabilmente le 18 ore più intense e gratificanti della nostra vita. Dopo la prima “missione” in Abruzzo, la generosità dei sangiovannesi ci ha “costretto” ad effettuarne gioco forza una seconda, in virtù della grande quantità di aiuti raccolti per l’Emergenza Abruzzo. Il lavoro è tanto: mercoledì pomeriggio arriva dinanzi al Palazzo di Città il tir-rimorchio messo a disposizione dalla ditta Edil RoMi di Biagio Fiore e il furgoncino di P&D Costruzioni, sul quale vengono caricate 27 pedane imballate contenenti generi di tutti i tipi, dagli alimenti a lunga conservazione ai beni di prima necessità, dai prodotti per la pulizia personale all’abbigliamento.
Finite le operazioni di carico si fissa l’appuntamento per l’indomani alle ore 6 per la partenza. La mattina sono tutti presenti: i ragazzi della Protezione Civile, di Giovani Insieme, della VAB e del Motoclub Alfredo Bucci. Un caffè per svegliarci e via in direzione Abruzzo.
La colonna di mezzi è imponente. A scortarci la volante del Vigili Urbani con il Tenente Matteo Gravina e l’agente Michele Biancofiore; a seguire la Jeep del Motoclub, il tir, il furgoncino e altri tre furgoni (uno della VAB e gli altri due messi gentilmente a disposizione dall’Hotel Parco delle Rose e dalla Scuola Calcio Real San Giovanni).
Il clima è gioviale, le sirene e le ricetrasmittenti fanno si che ci sia sempre il diretto contatto tra gli automezzi. Due soste all’autogrill e dopo 4 ore arriviamo al centro di smistamento della Caritas di Roseto degli Abruzzi. Qui ci accolgono i volontari nel loro enorme capannone. Le pedane e i pacchi vengono scaricate in meno di un ora da tutti i 20 volontari al seguito.
Alcune pedane vengono aperte e i pacchi caricati sui 4 furgoni per essere portati direttamente all’Aquila per dare testimonianza sul posto della nostra vicinanza.
Prima di andare via da Roseto c’è tempo di un piccolo spuntino a base di pane e olio e un buon bicchiere di vino. Salutiamo tutti e ci dirigiamo alla volta dell’Aquila passando per l’infinito traforo del Gran Sasso. Arriviamo nel capoluogo abruzzese; l’atmosfera è spettrale: case semidistrutte e lesionate, tendopoli dappertutto, insomma una vera e propria emergenza che anche la tv non riesce a far comprendere se non la si vede con i propri occhi. Anche qui arriviamo nei pressi di una parrocchia adibita a centro di raccolta e con il sagrato a fare da campo base.
Un volontario aquilano è quasi commosso da tutto l’aiuto che sta ricevendo la sua città e noi non facciamo altro che incitarlo a non mollare certi che l’Aquila tornerà ben presto a volare.
Alcuni di noi si recano con la Jeep in un paesino per recuperare la roba di uno studente sangiovannese, Dario Giuliani, scappato da L’Aquila dopo il sisma e oggi tornato qui a distanza di quasi due settimane. Lungo la strada attraversiamo tutti i centri maggiormente colpiti da quelle terribile scossa: Onna, Paganica, San Gregorio. Paesi ridotti a cumuli di macerie e sostituite da enormi tendopoli. Dopo aver recuperato gli effetti di Dario ripartiamo in direzione sud per far ritorno a casa. Sosta in autogrill per la meritata cena e attorno a mezzanotte rieccoci nella nostra città dopo 18 ore, stanchi ma fieri ed orgogliosi del nostro operato.
A questo punto non resta che citare tutti, uno per uno: Maurilio Impagliatelli, Claudio Mischitelli e Gianluca Moliterno (Giovani Insieme), Antonio Ritrovato, Donato Bucci, Antonio Fiore, Pio Placentino, Umberto Placentino, Giuseppe Placentino e Filomena Placentino (Motoclub Alfredo Bucci), Francesco Savino, Saverio Padovano, Antonio Germano (VAB), Marta Marzocca, Jonatan Salerno, Michele Marcucci, Antonio Placentino (Protezione Civile Gamma 27), oltre al sottoscritto che ha cercato di documentare spero al meglio questa giornata.
San Giovanni deve essere orgogliosa di avere queste realtà associazionistiche, che nel momento del bisogno non si tirano mai indietro e danno tutto quello che è nelle loro possibilità.
Mai come in questi giorni dobbiamo sentirci fieri di essere sangiovannesi.
Antonio Lo Vecchio
di seguito un collage di foto inviateci dai "VAB"