Quattro appuntamenti per la II Edizione della rassegna “Presidio dei libri”
Il Presidio del libro di San Giovanni Rotondo è orgoglioso di presentare la seconda edizione della rassegna “Presidio dei libri”, intitolata, quest’anno, “gli uomini-libro”.
Il riferimento, ovviamente, è agli uomini libro protagonisti di “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, romanzo ambientato in un futuro prossimo dove i libri sono banditi e bruciati e gli uomini sono obbligati, come estremo atto di resistenza, a mandare a memoria i libri per poterli condividere con gli altri e, soprattutto, con le generazioni future.
Tutti i protagonisti di questa rassegna, compresi i protagonisti della scorsa edizione (Lello Saracino, Sergio D’Amaro, Giovanni Rinaldi e Canio Mancuso), sono da considerare uomini-libro.
Ospite del primo incontro (giovedì 9 marzo alle 19.00 presso la sede dell’Associazione Provo Cult, in via San Nicola n. 14) l’artista poliedrico Antonio Munno, pittore e poeta contadino, che proporrà con l’artista Ciava “Terza Qualità”, un progetto nato tra i filari di una vigna. Lavorando tra i filari, nella vigna è stata facile l’associazione a “Pe’ nu cacchj d’uva”, testo di una tragica canzone di Matteo Salvatore che accompagna la vendemmia. È così che è cresciuta l’idea di leggere testi scelti delle canzoni di Matteo Salvatore per esaltarne la poetica. La voce di Munno, il quale ha scelto e tradotto i testi, è accompagnata dalle musiche originali composte da Ciava e suonate con una chitarra moderna, tendenzialmente acida ma anche capace di dolcezza.
Il secondo appuntamento (giovedì 16 marzo alle 19.00 presso la sede dell’Associazione Provo Cult, in via San Nicola n. 14) è con Leonardo Palmisano, co-autore del libro reportage “Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento” pubblicato da Fandango. Palmisano, etnografo e scrittore, insegna Sociologia Urbana al Politecnico di Bari ed è tra i massimi conoscitori dei fenomeni mafiosi del caporalato. Con “Ghetto Italia”, scritto assieme a Yvan Sagnet, ha realizzato un reportage fatto di storie (raccolte anche al Gran Ghetto di Rignano Garganico) raccontate da chi vive nei ghetti italiani al limite della sopportazione fisica e psicologica. Un incredibile viaggio nei nuovi ghetti disseminati per l’Italia da nord e sud. La sua narrazione ci aiuterà a disegnare la mappa di un paese ridisegnato da razzismo, ingiustizia e indifferenza.
Il terzo appuntamento, in programma mercoledì 22 marzo alle 18.00, eccezionalmente presso l’Auditorium sito in Largo delle Monache, sarà condotto dal giornalista Gennaro Tedesco il quale presenterà “Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra”, l’ultimo libro di poesie di Franco Arminio. Il poeta di Bisaccia, nell’Irpinia d’Oriente, è un demiurgo della parola. Perché prima la parola la vive. È quella dei nostri contadini, che cercano ancora un posto nella storia, uscendo da tante curve e legni storti. Il poeta usa gli occhi per ascoltare, respira con la sua gente.
Scrive Arminio, paesologo dell’anima:
“Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della nascita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare.
Significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza”.
Concluderanno la rassegna (giovedì 30 marzo alle 19.00 presso la sede dell’Associazione Provo Cult, in via San Nicola n. 14) il poeta Raffaele Niro, anche direttore artistico di questa rassegna, e il musicista Federico Scarabino, voce e chitarra del famoso gruppo Rione Junno, con il reading “Piazza Umanità”, una sorta di racconto del genere umano attraverso la storia di una persona immaginaria; storia costruita attraverso vicende ed aneddoti reali di artisti tra i quali Danilo Dolci, Carlo Levi e Rocco Scotellaro. Storie, racconti, incontri e illuminazioni sulle strade del mondo, dall’Italia ai campi di concentramento giapponesi durante la seconda guerra mondiale, dai canti alpini trasformati in canti di liberazione, allo stupore, la tenerezza, il dolore e la gioia di stare nel mondo. Sempre vicino all’acqua, sempre con la poesia nello zaino. Storie come fiumi che scendono dalle grandi montagne, raccolgono terra, foglie, tronchi, voci, altre storie, altra acqua, si perdono e si ritrovano finché arrivano al mare, il grande mare dell’uomo.
La rassegna è organizzata dal Presidio del libro di San Giovanni Rotondo, promossa dalla regione Puglia, assessorato all’Industria turistica e culturale, in collaborazione con l’Associazione Presidi del libro di Bari, con il supporto del Comune di San Giovanni Rotondo, dell’Associazione Provo Cult e del Festival DauniaPoesia.
Biografie
Antonio Munno è nato a San Paolo di Civitate nel 1967. Da giovanissimo inizia a viaggiare sostenendosi con piccoli lavori di fortuna. Dopo un viaggio conoscitivo per “Ecovillaggi”, si ferma in un vecchio borgo sull’appennino modenese dove abbraccia la decrescita.
I suoi testi, mai pubblicati su carta, sono raccolti sul suo sito.
Dal 2015 strappa vecchie lenzuola e le colora con vinavil.
Francesco Ciavarella in arte Ciava nasce nel 1978 a San Giovanni Rotondo. La sperimentazione è l’attitudine che scandisce la sua formazione artistica. Con la sua chitarra dissonante collabora in diversi progetti musicali che spaziano dall’acustica all’elettronica. Nell’arte figurativa commistiona diversi materiali come smalto, gesso, plastica, ferro, legno e materiali da recupero. Dopo aver solcato diverse città italiane con le sue esposizioni, decide di dedicarsi al suo territorio e da lì inizia ad organizzare collettive d’arte come “Scarti in fermento”. Da lì a poco, insieme ad altri amici, fonda “La Casa di Michele” un‘associazione artistica e galleria d’arte contemporanea. Vive ed opera ad Apricena (FG).
Leonardo Palmisano (Bari, 1974), etnografo e scrittore, insegna Sociologia Urbana al Politecnico di Bari. È autore del romanzo Trentaquattro (Premio Eboli 2011), delle inchieste Arrivare per restare? La presenza straniera in Puglia, La Città del Sesso. Dominazioni e prostituzioni tra immagine
e corpo, Dopo di Lui. Cosa sarà dell’Italia dopo Silvio Berlusconi; e dei saggi Palombella Rotta, un decalogo per la sinistra in piena crisi e Nessuno tocchi la Puglia Migliore.
È sceneggiatore e attualmente redattore per www.sulromanzo.it; ha scritto per il manifesto, Liberazione, AlfaBeta2 e NarcoMafie.
È di imminente pubblicazione “Mafia Caporale”.
Gennaro Tedesco, 1975 vive e lavora a San Giovanni Rotondo, dopo aver vissuto per tredici anni a Bologna. È giornalista e si occupa di comunicazione. Ha pubblicato diversi libri e collabora con molti giornali, ha lavorato per Radio e Tv. Ha scritto e interpretato un monologo sulla vicenda dell’Enichem di Manfredonia ed è coautore della guida turistica: “Bere Mangiare in Capitanata” edizione 2012. È tra gli autori dell’antologia dei poeti dauni “I fuggiaschi”, pubblicata da Stilo Editrice. Dirige il giornale “Il Fatto del Gargano”.
Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato una ventina di libri. Ricordiamo, tra gli altri, Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza), Terracarne (Mondadori), Cartoline dai morti (Nottetempo) e Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori). Si occupa anche di documentari e fotografia. Come paesologo scrive da anni sui giornali e in Rete a difesa dei piccoli paesi. Attualmente è il referente tecnico del Progetto Pilota della Montagna Materana nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Ha ideato e porta avanti La casa della paesologia a Trevico e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.
Raffaele Niro è nato a San Severo (Fg) nel 1973. Ha pubblicato L’attesa del padre (Transeuropa, 2016); Lingua di terra (La Vita Felice, 2013); Carte d’identità (Sentieri Meridiani, 2011); Cartacanta (Edizioni M. Di Salvo, 2009); Vuoti a rendere (Edizioni Rhymers’ Club, 2006). Sue poesie sono tradotte in Austria, Cile, Messico, Nicaragua e Spagna.
Per la narrativa è coautore di Inchiostro di Puglia (Caracò, 2015, postfazione di Nicola Lagioia), de I fuggiaschi (Stilo, 2013, prefazione di Franco Arminio), di Babel Hotel (Infinito, 2011, prefazione di Gian Antonio Stella) e di Rondini e ronde (Mangrovie, 2010).
È ideatore e direttore artistico del festival DauniaPoesia.
Federico Scarabino è il cantante e chitarrista dei Rione Junno, una realtà protagonista della musica etnica italiana che negli ultimi anni ha tenuto centinaia di concerti in Italia e nel mondo.
Il gruppo, nato su sollecitazione di Eugenio Bennato, ha collaborato negli anni e condiviso i palchi praticamente con tutti i più importanti protagonisti della musica italiana (Daniele Sepe, Bisca, Antonio Infantino, Nidi d’Arac, Erasmo Petringa, Roy Paci, Tony Esposito, Almamegretta, 99 Posse, Peppe Voltarelli, Otello Profazio, Cisco (Modena City Ramblers), Ginevra di Marco, Pietra Montecorvino, Enzo Gragnaniello, Alfio Antico, Officina Zoè e molti altri).