Il Sindacato: “Rafforzare misure di sicurezza delle sedi”
Continuano i casi di violenza nei confronti dei medici di stanza delle Guardie Mediche in provincia di Foggia. L’ultimo caso tre giorni fa a Cagnano Varano dove un dottore è stato selvaggiamente aggredito da un uomo del posto.
Il medico è stato subito soccorso da altri colleghi della postazione del 118 e trasportato in stato di forte agitazione all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza dov’è rimasto l’intera notte sotto osservazione. Per lui contusioni al viso e trauma all’emitorace destro.
L’episodio ha riaperto la discussione sui rischi che guardie mediche e infermieri del 118 corrono e sull’opportunità di estendere il servizio di vigilanza anche e soprattutto durante le ore serali e notturne. A questo proposito è intervenuta anche la sezione foggiana del Sindacato Medici Italiani con una nota nella quale esprime profonda solidarietà e sostegno al collega aggredito lo scorso 11 Aprile presso la postazione di Continuità Assistenziale di Cagnano Varano.
“Ribadiamo l’urgenza della messa in sicurezza delle sedi con personale di vigilanza, – si legge nel comunicato a firma della Responsabile Aziendale FG – Continuità Assistenziale, la dott.ssa Nunzia Pia Placentino, e del Segretario Aziendale SMI FG, il dott.Michele Falcone – visto che le ultime misure adottate dall’ Azienda (videosorveglianza e pulsanti di chiamata diretta alle forze dell’ordine) si sono comunque rivelate insufficienti, così come inutile è stata la rimodulazione dell’attività ambulatoriale con orari di apertura e chiusura al pubblico, come forma di tutela verso le aggressioni notturne, visto che è impensabile lasciare fuori la porta dell’ambulatorio il paziente che riferisce un malore. Parliamo di un servizio di primaria importanza per la collettività, svolto con spirito di abnegazione da professionisti che, nella maggioranza dei casi,rappresentano l’unica figura sanitaria di riferimento nel cuore del vuoto assistenziale della notte e che, ogni sera lasciano le proprie case e le proprie famiglie lavorando in balia di aggressioni e pericoli di ogni genere. Nella stessa ASL e nello stesso territorio ricordiamo l’episodio di aggressione e tentata violenza ai danni di una dottoressa in turno presso la postazione di Rignano Garganico nel Gennaio 2012, e non dimentichiamo che l’intera nostra Regione piange ancora la morte della Dr.ssaMaria Monteduro a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1999. Dopo la morte della Dr.ssa Zedda di soli 32 anni nel Luglio del 2003 in Sardegna, la Regione si è attivata fornendo un servizio di vigilanza presso tutte le sedi di Continuità Assistenziale. Ci risulta difficile credere che l’impresa in Puglia abbia invece dimensioni così titaniche da non poter essere immediatamente attuata. Cos’altro deve accadere per far sì che la nostra categoria di lavoratori sia tutelata? Lo SMI Settore CA della Provincia di Foggiasi impegna a far sì che questo ennesimo episodio di violenza non vada solo ad arricchire le cronache, ma serva a riaffermare con forza la necessità della tutela dell’incolumità dei Medici”.