oggi, nelle sale cinematografiche, l’ultima parte della saga del maghetto, secondo
solo, come fama, a Merlino
E così ci siamo, dopo 10 anni dal primo
film, “Harry Potter e la pietra
filosofale”, è giunta la fine.
Una fine che ha il sapore dei grandi addii,
la Rowling,
ha dichiarato di non voler più scrivere di Harry, di conseguenza, anche cinematograficamente,
non dobbiamo aspettarci nulla.
E questo è un bene, abbiamo visto Harry
neonato sconfiggere Voldemort, sopportare le angherie di zii e cugino, scoprire
di essere un mago, e da quel momento siamo diventati tutti streghe e maghi, Ron
ed Herminone erano i nostri migliori amici, non più solo suoi, eravamo con lui
quando ha affrontato il Basilisco, i Dissenatori, (ho anch’io il mio patronus, una
volpe argentata), ci siamo trasformati con la pozione polisucco, eravamo con lui quando Voldemort è tornato e,
senza lasciargli privacy, quando ha dato il primo bacio.
Abbiamo pianto Sirius, Silente, odiato
Piton e Bellatrix, provato una profonda tenerezza per l’elfo magico Dobby.
E ora Harry è cresciuto, e anche noi.
Non è più il tempo del Quidditch, degli
scherzi di Fred e Gorge, degli esami di fine anno.
E’ giunta l’ora della battaglia finale tra
bene e male.
Voldemort ha strappato dalla tomba di
Silente, la bacchetta di Sambuco e si prepara per l’assedio ad Hogwarts.
L’ultimo film corre ad un ritmo frenetico;
chi non ha seguito la saga difficilmente riuscirà a tenere il passo, ma può
sempre recuperare.
E pensare che prima eravamo tutti babbani!
MPC
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