Passa da 130 euro a 150 euro.
Per l’assessore Matteo Cappucci «l’aumento della detrazione d’imposta è stata una precisa scelta politica per favorire le categorie più deboli»
Una maggiore detrazione per l’abitazione principale. E’ quanto stabilito, fra le altre approvazioni consiliari, dagli impegni amministrativi legati al bilancio dell’esercizio 2007.
I venti euro di aumento della detrazione di imposta, passata da 130 euro a 150 euro, nei fatti erano un impegno che già l’ex assessore al bilancio della prima giunta Mangiacotti, Nicola Capuano di Rifondazione Comunista, aveva garantito alla cittadinanza per l’anno in corso. L’attuale assessore al ramo, nonché vicesindaco Matteo Cappucci, l’impegno lo ha mantenuto in pieno.
«L’aumento della detrazione d’imposta – ha dichiarato lo stesso Cappucci – è stata una precisa scelta politica, se vogliamo tipica di una coalizione di centrosinistra, per favorire le categorie più deboli. Tale nuovo limite di detrazione porterà di fatto i soggetti esenti dal pagamento dell’imposta dal 28 per cento rilevato negli anni precedenti a circa il 42 per cento stimato per il 2007; percentuale che sale al 50% se si considerano coloro che non sono tenuti al versamento degli importi inferiori ai limiti minimi».
L’aliquota per l’abitazione principale e pertinenze della stessa sono rimaste invariate nella misura del quattro per mille; stessa percentuale per le abitazioni concesse in uso gratuito a propri parenti entro il primo grado (genitori/figli e viceversa) e da questi utilizzata come abitazione principale con le relative pertinenze. L’aliquota per gli altri fabbricati e le aree edificabili è stata stabilita nella misura del 5,5 per mille mentre per gli immobili non locati o comunque non utilizzati è del 6,5 per mille.
«L’aumento dell’imposta per gli immobili non locati – ha precisato l’assessore Cappucci – dal 5,5 al 6,5 per mille va inquadrato come un sistema per la lotta all’evasione. Quanti registrano regolarmente i contratti continueranno a pagare con la precedente aliquota del 5,5 per mille».
Aliquote, quelle applicate dal comune di San Giovanni Rotondo, in assoluto le più basse del territorio provinciale e quasi certamente fra le «migliori» dei 252 comuni della regione.
g.p.