Cronaca amara di una sceneggiata
di Antonio Lo vecchio
Volevamo cominciare l’anno nuovo parlando finalmente di calcio, lasciandoci alla spalle la crisi e le polemiche di fine 2006: ebbene oggi non sarà possibile in quanto ci ritroviamo qui a parlare di una domenica di ordinaria follia. La follia non è da attribuirsi al comportamento di giocatori o tifosi bensì al comportamento di colui che è tenuto a far rispettare l’ordine e la disciplina in campo: l’arbitro.
Ebbene si cari lettori, il grande protagonista di S.Onofrio-Ordona è stato il signor Pansini della sezione di Bari, il cui atteggiamento potrebbe essere paragonato a quello dell’arcinoto arbitro De Santis: “non vedo, non sento, non parlo, però agisco e decido pure di chiudere la partita con 20 minuti di anticipo, che mi aspettano a casa per la cena…”
Ma sì, la metto sul ridere, le lacrime le abbiamo già versate. Ma andiamo con ordine.
Splendida giornata di sole a San Giovanni Rotondo, il campo è in ottime condizioni, ci sono tutti i presupposti per assistere ad una bella partita che vede i padroni di casa opposti alla capolista Ordona. I gialloblù si schierano in formazione inedita con il tridente Ianzano, Sollazzo, Fiorentino. Si parte e già al
Poco dopo è ancora Sollazzo a rendersi pericoloso ma arrivato dinanzi a Carlucci, incespica sulla palla e non riesce a servire il solissimo Ianzano. Ed ecco che al
Ma il bello deve ancora venire. Si riprende con Gemma che sostituisce l’infortunato Pasqua tra le fila del S.Onofrio. I padroni di casa nei primi minuti si vedono fischiare un paio di fuorigiochi inesistenti che avrebbero potuto portare ottime occasioni da gol. Al
L’arbitro rientra negli spogliatoi, al di fuori dei quali si raduna il pubblico aspettando la sua uscita. Intervengono anche due brigadieri dei carabinieri per scortare l’arbitro fuori dallo stadio e per proteggerlo dagli assalti dei tifosi.
Che dire, uno scandalo come pochi. Un arbitro che si sente minacciato e che decide di metter fine ad una partita a suo piacimento. Tuttavia a pensarci, credo abbia fatto bene, tanto giocare, segnare non uno ma due gol regolarissimi per poi vederseli annullare, alla fine si è rivelato solo tempo perso.
Ci rivolgiamo ai signori designatori, che mandano gli arbitri della provincia di Bari quando in campo nelle file della squadra ospite c’erano giocatori provenienti da quelle zone. Non siamo nati ieri cari signori, sappiamo alla fine come va a finire! Chi ci ripagherà dei torti subiti? Chi ci ripagherà degli enormi sforzi che compiamo quotidianamente per raggiungere una legittima salvezza sul campo? Chi ci ripagherà degli sforzi economici? Queste sono le domande che dovete porvi, e alle quali dovete risponderci, affinché la domenica non sia sempre la solita barzelletta.
Antonio Lo Vecchio