29, 30, 31 gennaio, secondo la tradizione, sono i giorni più freddi dell’anno
Due leggende accompagnano questo modo di dire:
Una famiglia di merli dal bianco piumaggio, per non morire di freddo, durante un inverno particolrmente rigido, decise di spostare il proprio nido nel comignolo di un camino. Il maschio sarebbe andato in cerca di cibo, mentre la sua compagna con i piccoli sarebbero stati al caldo. Dopo tre giorni il maschio tornò con del cibo e i merli uscirono dal comignolo tutti neri per via del fumo, ma da quel giorno il clima rigido cessò.
In tempi antichi, il mese di gennaio era composto da 29 giorni. Una merla, con le piume candide, veniva maltrattata da questo mese, si divertiva a farla uscire dal suo nido per far venire freddo e gelo. Allora la merla, stanca di questa tirannia, fece scorta di provviste e si nascose per tutta la durata del mese di gennaio. Al ventottesimo giorno, convinta di “aver fatto fesso” Gennaio uscì dal suo rifugio cantando. Gennaio si arrabbiò cosi tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
MPC
Francesco Martino
Conosco un’altra storiella.
Eccolo qua:
http://www.facebook.com/pages/Cultura-Garganica-Generale/173216802703770
Francesco Martino