Carissimi lettori scrivo queste poche righe non solo quale collaboratore del portale SanGiovanniRotondoNET.it, ma quale cittadino di San Giovanni Rotondo e, nello specifico, quale residente nello storico quartiere del “Puscinone”
Al Puscinone, nella mia infanzia, ho corso dietro a un pallone tutti i pomeriggi dopo aver svolto i compiti; lì ho coltivato le mie amicizie che ancora oggi sono degne di questo termine; lì ho conosciuto “li prim genocchijera scuppet”; lì i nonni del quartiere hanno eretto per anni ed anni le loro cattedre di vita verso noi più giovani; li mio nonno Salvatore mi ha raccontato tante storielle sangiovannesi…..
Quel posto per me è stato vita sociale, cultura, sport!
Quella piazza che per anni è stata preda dell’incuria andava riqualificata, e oggi, direi finalmente, il “Puscinone” sta rinascendo. Di questo ringrazio sinceramente l’attuale amministrazione e le precedenti che hanno progettato e iniziato i lavori.
Da qualche settimana a questa parte, però, c’è qualcosa di nuovo rispetto alla storica struttura della piazza: un muro di mattoni, a sud, che opprime non solo la vista ma anche i ricordi dell’infanzia. Credo siano bagni pubblici…
Pur non negando l’utilità di tali servizi mi chiedo: non si poteva fare un opera meno “invasiva”? Certo, un luogo che per anni è stata la fonte che ha supportato il paese anche economicamente, ora lo ringraziamo facendolo diventare “deposito dei bisogni corporali”… ahhh la memoria corta!
Chiudo con una domanda-riflessione: ma perché quando si va a recuperare un quartiere, qualunque esso sia, non si ascolta e si fa partecipare anche chi lo vive?
Salvatore Trotta