Al via la 20ma edizione nel ricordo di Antonio Facenna
“Eccoci pronti, anche quest’anno, per far rivivere uno dei più bei momenti aggregativi d’Italia che da vent’anni si dà appuntamento, ad Agosto, alla grande festa del Carpino Folk Festival”. Così il Presidente dell’Associazione Culturale Carpino Folk Festival Mario Pasquale Di Viesti ha annunciato il programma completo del Carpino Folk Festival 2015 su facebook raggiungendo in un solo week end ben oltre 50mila visualizzazioni. “La ventesima edizione è un appuntamento straordinario per la nostra manifestazione, che genera una forte aspettativa nel pubblico che ci segue. Come sempre, grande è stato l’impegno profuso e, personalmente, sono molto soddisfatto. Le difficoltà, tuttavia, persistono e tutti i giorni si sente di festival che si arrendono alle criticità, alle difficoltà economiche, alle voci “nonsense”. Anche per questo, essere riusciti a dare continuità alla nostra manifestazione, cercando al contempo di mantenere elevata l’offerta culturale, è motivo di forte soddisfazione per tutta l’Associazione culturale Carpino Folk Festival. “Ringrazio la Regione Puglia, il Gal Gargano, il Parco Nazionale del Gargano e il Comune di Carpino per aver riconfermato la fiducia nella nostra ambizione di rompere la catena di provincialismo e far vedere un Gargano diverso con una programmazione culturale composta da 19 performance di cui 15 nel centro storico di Carpino tutte incentrate su Damatira [la forma messapica della dea Demetra], la “Madre Terra”, simbolo della Natura che, nella sua qualità eterna, ha dato vita all’umanità e che è capace di rigenerarsi sempre, in ogni avversità.
«Carpino Folk Festival – Damatira» è il nostro modo per ricordare un amico che l’anno scorso era con noi ad organizzare il festival e a preparare l’accoglienza di quanti poi ci seguirono nella serata organizzata presso la sua masseria. Damatira, quindi, per ricordare NON la sua tragedia (avvenuta coll’alluvione che colpì il Gargano lo scorso mese di settembre), ma il suo stato di armonia dato dal suo particolare rapporto con la natura e, quindi, invocare l’inizio di un nuovo ciclo di vita per il nostro mondo fondato su nuovi modelli di economia e di sviluppo, nuovi stili di vita che possano segnare la strada verso scelte migliori per la nostra salute e per quella del Pianeta.
Dedicandolo a Damatira, il Carpino Folk Festival ha inteso caratterizzare il suo ventennale con una forte prevalenza della componente femminile in tutte le performance proposte, abbracciando diverse discipline artistiche: dallo storytelling, valorizzando il patrimonio culturale e naturalistico a bordo dei treni delle Ferrovie del Gargano, all’arte del teatro civile e popolare, alla musica nelle sue varianti legate alla popular music e musica tradizionale (folk e etnica) e quindi alla world music”.
Per il direttore artistico Luciano Castelluccia “nel Carpino Folk Festival Damatira non esiste il dualismo fra cultura e spettacolo. La programmazione della ventesima edizione del Carpino Folk Festival è concepita come una storia da vivere insieme intorno ad una passione condivisa con lo spettatore che diventa così, a sua volta, attore protagonista sul grande palcoscenico ricco di luoghi, paesaggi, storia, cultura, arte, tradizioni, agricoltura, enogastronomia.
Si parte con Cantar Viaggiando, la sezione del festival che si svolge sui treni delle Ferrovie del Gargano che, da mezzo di trasporto, diventano palcoscenico grazie agli storytellers: GIANFRANCO PIEMONTESE, con l’accompagnamento dell’arpa di GIULIANA DE DONNO, propone “Il Gargano nelle impressioni di una viaggiatrice statunitense degli anni Venti: Katharine Hooker”; la professoressa dell’Università di Foggia PATRIZIA RESTA, con l’accompagnamento musicale del QUINTANA ENSEMBLE, propone “Il ciclo della vita e i rituali di passaggio”; il giornalista GIANNI LANNES, accompagnato da REDI HASA e MARIA MAZZOTTA, ci parla del “Gargano: la madre terra daunia”; infine NICOLA GIULIANO e il progetto “Damatira Dub” di ELENA RUZZA e MATTEO CANTAMESSA per informarci su “La magna mater e la Daunia”.
Dal 5 Agosto le tappe di Cantar Viaggiando arrivano nel centro storico di Carpino dove, sotto la direzione scientifica di Salvatore Villani, avremo la presentazione del libro ROBERTO LEYDI E IL “SENTITE BUONA GENTE” con Domenico Ferraro (autore – docente Università di Roma) e Maurizio Agamennone (docente Università di Firenze), quindi la proiezione dei filmati del 1967 (Cantori di Carpino e musici terapeuti di Nardò). Nella stessa serata studiosi ed etnomusicologi daranno luogo alla CONFERENZA “IL CULTO DELLA MADRE TERRA NELLA CAPITANATA”. Quindi i concerti della tradizione: GIOVANNA STIFANI interpreta Luigi Stifani (Mesciu Gigi), accompagnata da Antonio Stifani; LE CANTATRICI DI ISCHITELLA in Matre del Creator; ANGELA DELL’AQUILA in canti della tradizione albanese d’Italia, Albania e Kossovo; MARIELLA BRINDISI accompagnata da Mario Mancini in canti della Valle del Fortore; I SUONATORI DELLA VALLE DEL SAVENA: Dina Staro, le donne, il violino e la danza dell’Appeninno bolognese. Prima e durate, il CONCORSO VIDEOMAKER per l’assegnazione del Premio Rocco Draicchio e i CORSI DEL FESTIVAL: Tamburello, Canto e Chitarra Battente, Tarantella e Scherma di Carpino, Antropologia e balli dell’Appennino Bolognese.
Il 6 agosto lo spettacolo teatrale CATERINA PONTRANDOLFO – “Cantar per terre” (Tessitura di voci e canti delle donne d’Arneo). Il 7 agosto per ascoltare il suono cupo e coinvolgente della tradizione dei BUFU’ DI SEPINO, la brasiliana ROSALIA DE SOUZA e il progetto A SUD DEL MONDO di GIULIANA DE DONNO, MASSIMO CUSATO, RAFFAELLO SIMEONI; l’8 agosto le FARAUALLA, le TRIACE, le Yemenite A-WA. Il finale con l’african jazzy soul dei GASANDJI, la spagnola AMPARO SANCHEZ e in chiusura i CANTORI DI CARPINO”.