di Berto
Dragano
La notizia dell’uccisione
dell’attivista blogger Vittorio Arrigoni mi ha colpito non
solo per il modo barbaro con cui è stato ucciso, ma mi hanno molto meravigliato
i suoi 36 anni.
Come può un
giovane decidere di dedicare i migliori anni della propria vita per fare da
scudo umano, per permettere ai pescatori di Gaza di lavorare nelle zone vietate
dagli israeliani e accompagnare i contadini nelle aree coltivabili al confine
con Israele, dove è vietata ogni attività.
Mi ha fatto
pensare all’importanza di quegli ideali, che spesso la gente considera
sentimenti da romanzo, tendendo sempre più a sottomettersi all’autorità, alle
pressioni sociali e alla politica fatta di culi e belle facce.
Scambiando
alcune opinioni, giorni fa, un caro amico sottolineava chiaramente che gli
ideali sono importanti, ma in politica vanno pesati con i numeri.
Le belle idee, i
buoni propositi sono come palloncini lanciati al vento se non sono sostenuti da
promesse di lavoro e dalla macchina clientelare. Come non dargli ragione.
E’ come
immaginare di dire a Vittorio Arrigoni di non partire in quella missione folle,
perché è la politica dei numeri forti che risolverà la questione nella Striscia
di Gaza e non la sua semplice e giovane vita.
Il peso
dell’utopia, che spesso colpisce persone come Vittorio, porta a credere che un
mondo migliore possa germogliare anche dalle piccole azioni, che nel quotidiano
ognuno di noi si prefigge di realizzare.
Restiamo umani.
Restiamo liberi.
Berto Dragano