La proposta della lega italiana contro l’Aids: “stanza per l’autoconsumo in
sicurezza"
E’ opportuno evitare i siparietti, con
frasi fatte e falsi moralismi, che vanno in scena ogni qualvolta si parla di un
argomento scomodo, perché, non è il caso di raccontare bugie, l’argomento coinvolge
tutti, nessuno è immune, a partire dal fatto che tutti “abusiamo” di qualcosa.
Che l’abuso di droghe trasformi in larve e porti
alla morte è un fatto risaputo, quindi perché il problema è ancora lì, più
forte e più diffuso di prima?
Naturalmente la vera causa che porta a consumare droga è da ricercare in noi
stessi, nella nostra fragilità che alimenta le casse dei cartelli della droga e
della malavita.
E, per questo, le associazioni che lavorano
per debellare il problema droga hanno iniziato a guardarlo in un’altra ottica: quella
umana. In Australia, Canada, Germania, Svizzera, si è deciso di adottare il metodo
della “stanza per l’autoconsumo in
sicurezza”. Tra l’altro registrando un notevole calo nel consumo di droghe
e di contagio HIV.
In pratica si tratta di centri autorizzati e controllati dove le persone si
recano per iniettarsi le sostanze stupefacenti senza il rischio di contrarre le
malattie che si trasmettono, ad esempio con lo scambio di siringhe, prima fra
tutti l’Aids e l’Epatite C.
La
LILA,
la lega italiana contro l’Aids, chiede che questi metodi sperimentali vengano
adottati anche in Italia dove il consumo di eroina è tra i più alti del mondo,
con un occhio di riguardo ai penitenziari.