LibriAmo a cura di Renata Grifa
“Ma come funzionerà questo censimento lo hanno spiegato?”
“Dice che basta l’autocertificazione.”
“Ma li faranno i controlli, spero! Altrimenti pur di avere la scorta si iscriveranno anche i barboni.”
“Faranno delle ispezioni, credo. Poi verranno a controllare i libri che abbiamo in casa, cose così…”
“Come i libri? Tutti?”
“Ma no! Non tutti. Immagino che ci saranno dei punteggi!”
“Volevo ben dire: non è che se leggi Fabio Volo ti danno la scorta, mi auguro…”
Se hai letto questo libro o ne stai leggendo qualcuno, beh..attento! il prossimo potresti essere tu!
Giovanni Prospero, professore ordinario ormai in pensione è stato il primo della lista. La sua colpa? Aver citato Spinoza durante uno show televisivo per cui “Si vergogni! Lei fa citazioni mentre il popolo muore di fame!” La punizione? Morto di botte per mano delle BBI (Brigate Beata Ignoranza) perché provocatore.
E allora mettiamoli al bando tutti questi pericolosissimi intellettuali che “assurdo, pagati da noi per scrivere poesie”. Non solo loro vanno contenuti ma anche gli strumenti di cui possono servirsi per plagiare la nazione tutta, e così diamo il via al divieto di utilizzo di parole troppo complesse, alla semplificazione della grammatica italiana e all’applicazione di sanzioni per coloro i quali si ostineranno a parlare forbito (sostituire l’espressione poco chiara con la più semplice parola “difficile”. Questi gli interventi che apporta il Funzionario Redattore Ugo Nucci per conto dell’Autorità Garante per la Semplificazione della Lingua Italiana).
Surreale vero? Eppure è proprio questo lo scenario che la povera Olivia deve fronteggiare appena rientrata in Italia a seguito del decesso del povero Prospero, riuscire a capire perché questi “vecchietti” ormai in pensione siano considerati così pericolosi al punto da schedarli e tenerli d’occhio.
In una società civile e politica in cui tutto deve essere controllato e quanto meno sai tanto più puoi erigerti ad esempio non restano che gli intellettuali da mettere al bando “…e sono pericolosi. Perché le emozioni sono facili, elementari. Se impari i trucchi le puoi governare, mentre i pensieri rimangono liberi, vanno dove dicono loro e complicano le cose. Dove comanda la ragione, la statistica muore.”
Un censimento che non mancherà di strappare più di una risata.
Una scrittura sarcastica e irriverente che ci mette davanti ad una possibile realtà in modo leggero e allo stesso tempo pungente.
Non saranno certo il manifesto in difesa della cultura e dell’intellettualità, ma queste pagine restano indubbiamente un bel pretesto su cui dibattere per non finire così…come il povero Giovanni Prospero finì.