LibriAmo a cura di Renata Grifa
Dovrebbe essere noto – e invece non lo è – che il destino dei rapporti tra le persone viene deciso all’inizio, una volta per tutte, sempre, e che per sapere in anticipo come andranno a finire le cose basta guardare come sono cominciate.
In effetti, quando un rapporto nasce c’è sempre un momento di illuminazione nel quale si riesce anche a vederlo crescere, distendersi nel tempo, diventare ciò che diventerà e finire come finirà – tutto insieme.
Sandro Veronesi
Quando una storia ti tocca l’anima…vuol dire che è quella giusta.
E quando una storia è giusta bisogna raccontarla a tutti.
Ma come la si racconta una storia giusta? Una storia così forte, intensa, commovente, e allo stesso tempo esplosiva e bellissima, di quelle che quando le pagine del lato destro del libro diventano incredibilmente leggere vuoi rallentare la corsa perché sai che sta per finire la magia, e quando la magia finisce…
Ma proviamoci.
Per chi non lo sapesse il colibrì è un uccellino, forse il più piccolo al mondo, con un corpicino minuscolo capace di battere le ali fino a cento volte al secondo per restare lì, a fluttuare nell’aria, muovendosi ma sembrando fermo, come sospeso.
Così pare essere la figura di Marco Carrera, una figura sospesa, apparentemente ferma al centro del vortice che fin dalla sua nascita sconvolge la sua esistenza. Ma lui resta lì, immobile, a non far nulla secondo alcuni, ma in realtà battendo cento volte al secondo quelle ali che gli permetteranno di non volare via con la tempesta.
E lui : “Così, non c’è niente da fare, alla fine chi si muove è coraggioso e chi resta fermo è pavido, chi cambia è illuminato e chi non cambia è un ottuso. È ciò che ha deciso il nostro tempo. Per questo mi fa piacere che tu ti sia accorta (se ho capito bene la tua lettera) che ci vogliono coraggio ed energia anche per restare fermi.
Penso a te. Quanti traslochi hai fatto? Quanti lavori hai cambiato? Quanti amori, mariti, compagni, figli, aborti, case in campagna, case al mare, abitudini, fittonate, dolori, piaceri si sono avvicendati nella tua vita? Solo fermandosi a quel che so io, Luisa, che ovviamente non è che una parte, si parla di numeri assurdi. Quanta energia hai speso per tutto ciò? Tantissima. E ti ritrovi a cinquantadue anni a scrivere a me che sono – sì – più o meno rimasto fermo.”
Marco Carrera è nella sua fragilità un uomo che non teme di affrontare quello che la vita gli continua a dare e molto spesso a togliere, è il protagonista di una storia fatta di perdite, quella degli amori che non potranno mai essere ma che segnano l’intera esistenza, quelladei padri con i figli e dei figli con i padri e infine di se stessi quando nulla sembra essere più buono.
Ma nonostante gli urti il colibrì resta lì, resiste, e riempie la sua vita e la sua storia dello stesso amore che non potrà mai essere, di quello dei padri per i figli e dei figli per i padri e di quello verso se stessi perché anche quando nulla sembra essere più buono alla fine la vita trova sempre il modo di destare meraviglia.
Ma ciò che più di tutto rende straordinario questo racconto è la scrittura magistrale che conferma ancora una volta il talento dell’autore.
Sandro Veronesi ci regala una storia unica facendoci dimenticare che siamo “solo” all’interno di un racconto, passando per temi anche molto importanti e delicati, riesce con uno stile leggero e fortemente realista a far sì che ciascuno di noi, ad un certo punto della vita si sia sentito come Marco Carrera, con quella voglia di restare fermi, immobili, aggrappati a quel momento di felicità che nessun cambiamento potrà scalfire Tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo.
Non per nulla è tra i finalisti e favoriti alla vittoria del Premio Strega 2020.