Il
ritorno in primavera (inoltrata…)
Eccomi di nuovo qui!
Come promesso, riprendo con questo
nuovo articolo la mia rubrica interrotta alcuni mesi fa. Avevo allora scritto
che in primavera mi sarei occupata dei materiali da costruzione…
é un tema, questo che si sicuro
affronteró prossimamente!
Questa volta, peró, ho pensato che
fosse giusto „anticiparne“ un altro, cambiando il programma che mi ero
preparata.
La scelta é avvenuta dopo aver visto
l’avvicendarsi di alcuni eventi la cui importanza e emergenza non possono piú
essere trascurate.
Chi avrá la voglia e la pazienza di
leggere fino in fondo, capirá il perché. Dedicatevi un paio di minuti, una
pausa, per riflettere e saperne di piú…buona lettura!
___11.03.2011_14:46_8,9_ _ _ -> _ ?
Molti di voi si chiederanno, forse,
come mai questa volta un titolo diverso…cosa significano questi numeri?
I piú aggiornati probabilmente ci
arriveranno pian piano…se invece non avete pazienza e tempo di mettervi a
indovinare, ve lo dico io!
11.03.2011 é il
giorno in cui si sono verificati due delle piú terribili catastrofi che hanno
colpito il nostro Pianeta e l’umanitá in generale: il terremoto in Giappone e
lo tzunami che lo ha seguito.
14:46 é l’ora
locale giapponese in cui in pochi secondi per molti la vita si é fermata,
bruscamente, e per tantissimi altri ha significato un cambio di rotta completo,
con ripercussioni che vivranno anche di distanza di decenni.
8,9 é la
„magnitudo“ raggiunta nella scala Richter…solo per fare un piccolo paragone,
senza voler minimizzare nessuna sciagura: il terremoto che ha colpito l’Aquila
nel 2009 é stato di magnitudo di 5,9 e tutti noi conosciamo quali
effetti ha avuto, non solo sulle cose, ma soprattutto sulle persone…finora
non si erano ancora mai registrati terremoti di magnitudo cosí intensa come in
Giappone! Gli studiosi hanno calcolato che persino l’“asse di figura“ della
Terra si sia postato di circa 17cm.
A questo punto, credo sia doveroso
spiegare alcuni termini o definizioni, che per i non pratici della materia,
potrebbero sembrare ostrusi.
Dunque, che cosa si intende per
„Scala Richter“?
É una misura che esprime l’energia
sprigionata da un terremoto secondo quanto fissato dallo scienziato che le ha
dato il nome, Charles Richter, appunto.
Questa Scala di misura paragona
l’energia liberata dal sisma a un’equivalente ed ipotetica esplosione di
dinamite nel sottosuolo.
Per „asse di figura della Terra“
invece si intende l’asse rispetto al quale la massa del Pianeta é in equilibrio. In veritá quest’asse puó
spostarsi nell’arco di un anno fino ad un metro anche se noi non percepiamo queste variazioni.
Tutto questo preambolo per dire che
eventi catastrofici come quello giapponese si possono sempre verificare e su di
essi l’uomo non ha alcun potere dicontrollarli. Ció che peró l’uomo
puó fare, é cercare di evitare altre catastrofi NON naturali, come per esempio
il disastro della centrale nucleare di Fukushima che a questi due tragici
eventi si é accompagnato.
Ancora a tuttoggi non si conoscono
gli effetti reali né si possono quantificare i danni che questa centrale ha
creato e continua a fare.
Dopo piú di tre mesi, i tecnici sono
finalmente riusciti ad entrare nel famoso reattore 1 (in tutto sono quattro),
quello cioé che piú di tutti gli altri preoccupa per via delle barre di
combustione nucleare che, a quanto pare, sono state danneggiate per piú del
50%…questi uomini ha il gravoso compito di riparare la apparecchiature in
modo che il reattore non venga piú raffreddato dai sistemi di emergenza.
Io mi chiedo quali conseguenze
avranno nel tempo questi uomini sui loro corpi…
Ora, c’é da domandarsi: come mai
tutto il mondo resta col fiato sospeso quando sente parla di Fukushima?
Certamente molti di voi avranno
sentito parlare di „radiazioni nucleari“…molti avranno anche visto gli
effetti che queste radiazioni producono (ve lo ricordate il disastro di
Cernobil? A proposito, da allora sono giá passati 25° anniversario e ancora se
ne parla)…non danno scampo!
Partiamo da un presupposto di base:
l’energia nucleare NON é un’energia pulita! E questo per diversi motivi.
In primo luogo per il materiale di
base che genera la reazione stessa, ovvero il plutonio. Il plutonio é un
elemento chimico „transuranico“ ossia molto affine all’uranio. Non é un
materiale „rinnovabile“, nel senso che, come il petrolio, ad un certo punto
finisce e in natura non si trova piú.
Un secondo motivo per cui l’energia
nucleare non si puó definire „pulita“ sta nel modo stesso in cui avviene la
reazione, che in questo caso si chiama piú propriamente „fissione nucleare“.
Come dice la parola stessa, la reazione parte dalla divisione di uno o piú
atomi di plutonio (che ha un atomo molto „pesante“). Questi atomi perdono o
guadagnano „protoni“, trasformandosi in atomi piú leggeri e sviluppando cosí
molta energia. Il problema di questa reazione é che non é reversibile. Ossia,
una volta iniziata, va avanti fino a quando il „combustibile nucleare“ non puó
piú produrre energia. In questo arco di tempo, che varia a seconda del tipo di
plutonio (ce ne sono diversi, di tipi di plutonio; alcuni sono stati usati per
esempio per le bombe nucleari durante la seconda guerra mondiale), le barre del
plutonio devono essere costantemente raffreddate con acqua, altrimenti si
surriscaldano…e questo é stato proprio il problema principale della centrale
di Fukushima perché col terremoto gli
impianti di raffreddamento si sono rotti e l’uranio si é surriscaldato!
Il terzo motivo per cui il plutonio
(e le sue scorie) non si puó in nessun caso interpretare come un materiale
ecologico, é che resta radioattivo per decenni e se inalato o ingerito, le sue radiazioni
penetrano negli organi interni del corpo umano, provocando dopo alcuni anni un
possibile sviluppo di cancro.
Il quarto e ultimo motivo per cui il
plutonio non é „green“ sta nelle sue scorie, difficili da smaltire (si possono
sigillare solo in bunker di cemento armato sotto terra) e altamente tossiche
per l’uomo e l’ambiente.
L’esempio giapponese dovrebbe farci
riflettere su tutte le possibili ed eventuali conseguenze che una simile
catastrofe puó comportare!
Noi abbiamo la possibilitá di
scegliere se vogliamo questa tecnologia (vecchia!) per produrre energia nel
nostro Paese, oppure investire per il nostro futuro in tecnologie e ricerche
alternative!
Il nucleare peró non é l’unica fonte
energetica NON rinnovabile. Purtroppo ne usiamo (e sfruttiamo) anche altre per
lo piú di tipo „fossile“ piuttosto che „minerale“, come era nel caso del
nucleare.
Le altre fonti energetiche non
rinnovabili di tipo fossile producono energia dal carbone, dal petrolio e dal
gas naturale. Sono definite „non rinnovabili“ in primo luogo perché producono
delle scorie (come le scorie di plutonio) e danni all’ambiente (inquinamento)
in tempi medio-lunghi. Si pensi per esempio ai gas serra, o anche, ai
distrastri ambientali di cui ogni tanto si sente parlare quando, per esempio,
una petroliera perde greggio in mare…ve lo ricordate il mostruoso „buco“
nella Terra vicino al Golfo del Messico della scorsa estate? Vi le ricordate le
numerose e disastrose prove per riuscire a richiuderlo? Quante tonnellate di
cemento sono state pompate per creare cosí un „tappo“? E quali conseguenze ha
provocato questo incidente sull’ambiente?
…ma il problema delle fonti
energetiche non rinnovabili e anche che (come dice il nome stesso) esse non si
rinnovano perché in natura le loro materie prime non sono inesauribili e anzi
presto o tardi finiranno poiché il nostro Pianeta non é in grado di rigenerarle
cosí velocemente come lattuale fabbisogno dei Paesi industrializzati
richiederebbe.
I giacimenti di petrolio, per
esempio, si sono formati in lassi di tempi millenari, da materiale organico
-prevalentemente piante- che non ha piú ricevuto ossigeno e per questo non si é
decomposto come normalmente sarebbe dovuto succedere…
Questo vuol dire che ad un certo
punto queste risorse prima scarseggeranno, e presto o tardi finiranno, con
conseguente impennata dei prezzi di mercato. Saranno cosí costose che solo i
Paesi piú ricchi potranno (forse) permettersi di comprarle…e tutti gli altri?
Quali conseguenze arriveranno, o meglio, stanno giá arrivando?
I prezzi aumenteranno e i cosidetti
„Paesi industrializzati“ proveranno a sfruttare il piú possibile le poche
risorse disponibili, non avendo alternative energetiche valide…é il caso, ad
esempio, degli Stati Uniti, che ancora si ostinano a fagocitare petrolio ma da
decenni non c’é mai stato attuato un programma politico in fatto di energie
„verdi“…e intanto „comprano“ le materie prime altrove, non avendone piú a
disposizione sui loro territori. Comprano il petrolio dai Paesi poveri,
che loro volta non riusciranno mai ad
avere un proprio sviluppo perché non avranno le materie prime necessarie,
appunto…insomma un circolo vizioso!
Per venirne fuori esiste una sola
strada: consumare meno energia a livello nazionale e utilizzare fonti
energetiche alternative.
Chi, infatti, riuscirá ad avere un
minore fabbisogno energetico nazionale, spenderá meno in energia e di piú per
altri settori (ricerca, industria, terziario, ecc). Con conseguente maggiore
prodotto interno lordo. Ma non é tutto. Bisogna abbandonare la strada vecchia e
senza uscita delle fonti energetiche non alternative e investire in nuovi
campi, in nuove tecnoligie…tanto é stato giá fatto, proprio da quei Paesi che,
non a caso, sono tra i piú ricchi del Pianeta appunto perché hanno investito in
fonti energetiche diverse dalle „tradizionali“. Ma tanto c’é ancora da fare!
Ma quali sono queste fonti
energetiche?
Sono fonti che utilizzano le risorse
naturali della Terra, senza sfruttarle…le tecnologie finora conosciute
vengono giá applicate in tante parti del mondo, anche d’Italia, ma purtroppo
per ora rappresentano piú l’eccezione che la regola…é vero, per mettere in
atto un colossale cambiamento c’é bisogno di un impegno politico concreto, ma ognuno puó fare la sua
parte. A volte basterrebbe pensare in investimenti a tlungo tempo…come? Ve lo
dico la prossima volta!