di Antonio Monte
Il garzone che fruiva del riposo, dopo due mesi di interrotto lavoro, si offriva di riportare le notizie dei compagni di lavoro ai rispettivi familiari. Ottimo pretesto per dialogare con qualche volto femminile, in quanto gli uomini a loro volta, erano lontani presso altre campagne e, attraverso i pochi attimi di conversazione carpire e conservare le espressioni femminili onde colmare il bagaglio della propria fantasia.
Cosa dovrò riferire a tua madre? Domanda che il garzone di turno, prima di partire per il paese, rivolgeva al pastorello di età inferiore agli otto anni. Il ragazzo così rispondeva:
“Dille che soltanto il primo giorno ho digiunato per essermi privato di tutto il pane offrendolo in pasto ai cani mastini che mi mostrarono i denti; adesso però mi sono tutti utili e fedeli; mi aiutano a raccogliere la mandria e si attaccano alla coda quando una bestia tenta di invadere il seminato.
Dille che la campagna è ricca di cicorie e di finocchi selvatici, ed io, durante il pascolo raccolgo la verdura portandola ai garzoni già pulita e lavata, inoltre riesco a racimolare una fascina di legna secca per il fuoco serale; gli anziani in cambio, mi fanno scolare il brodo dell’acqua calda della loro minestra che serve ad inzuppare le mie fette di pane. Dille che al mattino il massaio mi riempie una scodella di siero caldo e quando colma tutti i recipienti di ricotta se ne avanza, me ne offre un cucchiaio. Dille che mi hanno regalato una pelle di capretto secca da utilizzare come guarda-macchia in modo da riparare i pantaloni dai rovi e dalla rugiada oltre all’incerata per ripararmi dalla pioggia. Dille che ci sono molti campi di grano coltivati e questa estate durante il pascolo potrò spigolare. Sono dispiaciuto per i coetanei del mio quartiere che non hanno trovato ancora un padrone e non hanno di che sfamarsi. Dille di salutarli tutti ”.
Il pastorello consegnava al garzone il residuo del suo sale e del suo olio risparmiato da portare alla mamma, promettendo che al rientro del garzone si sarebbe messo a disposizione per qualsiasi suo comando.
I diritti del pastorello
Un kg. di sale e un litro di olio al mese.
Due giorni di riposo dopo due mesi di interrotto lavoro.
Una forma di cacio per il Natale.
Un agnellino o capretto per la Pasqua.
Una pagnotta di due kg. di pane alla settimana.
Un saccone pieno di paglia come lettiera.
Una scodella di legno per i liquidi.
Una cassetta per depositare i viveri.
La quantità di grano spigolato durante il pascolo da dividere con il padrone.
I doveri del genitore moderno
Dare il buon esempio senza parlare.
Se fanno scempio saper sopportare.
Subire le discussioni senza esprimere alcuna opinione.
Non far rumore se dormono in poltrona.
Prestare il sostegno anche alle loro compagne.
Soddisfare ogni voglia tenendo aperto il portafoglio.
Mostrarsi abili in compagnia con espressioni di simpatia.
Sorridente quando lavori o sei sofferente.
Importante non chiedere ai figli mai niente.
Filosofia costruttiva dell’antica civiltà contadina
I diritti acquisiti del pastorello garantivano di certo un futuro più bello.
Gli obblighi dei genitori moderni verso i figli se accettati senza creare scompigli
è come osservare i doveri spettanti e ciò non vuol dire essere accomodanti
bensì sapere gustare le essenze delle piccole cose nella loro normalità,
metodo migliore per cavalcare la grande felicità.
Il seme del supplizio dell’antichità, possa dare la consapevolezza alla moderna civiltà
priva di contenuti e valori che non è la vanità, ma lo spirito di sacrificio
a creare benessere e lavori.
Antonio Monte da Milano