Per il Comune migliaia di partecipanti. La realtà dice ben altro
Doveva essere la fiaccolata dell’abbraccio di tutta la comunità sangiovannese indignata per il polverone sollevato dalle Iene contro i Frati Cappuccini.
Più che di un abbraccio si è trattato di una tenera pacca sulla spalla. Il Comune parla di migliaia di presenze, la realtà dice di numeri ‘da buon funerale’. Alla partenza del corteo da Piazza Padre Pio, si contavano ad occhio nudo circa 200 presenze. Molti erano volontari in divisa schierati dinanzi allo striscione ‘Non toccate il saio di Francesco’. Presente la ‘corte dei miracoli’ al gran completo e i componenti del Comitato formato per l’occasione.
Sulla strada verso il sagrato si sono aggiunte altre persone per arrivare alla verosimile cifra di 600/700 presenze all’arrivo nella chiesa di S.Maria delle Grazie. Naturalmente sui social è scattata la guerra dei numeri come succede nelle manifestazioni sindacali di piazza tra Prefettura e CGIL: chi parla di 2.000 presenze, chi di 300, insomma su facebook ognuno è portatore della verità divina.
Nonostante il gran dispendio di energie (manifesti e volantini appiccicati e lasciati in ogni dove, a proposito vorremmo sapere quanto si è speso per questa massiccia campagna) la città ha risposto con tanta indifferenza. Figlia non di una mancanza di affetto e stima nei confronti della comunità francescana del convento, che siamo sicuri uscirà indenne da questa storia montata subdolamente ad arte dalle Iene, ma figlia della volontà della cittadinanza di non voler accostare la politica a questa brutta storia.
Si perché la vicenda è stata trattata meramente sotto il profilo politico: i portabandiera del comitato, infatti, sono i formidabili quattro che inondano ogni giorno i social network con le loro retoriche omelie, copiate e incollate a vicenda sulle quali si vedono i loro ‘like’ scambiarsi reciprocamente.
Si è voluto tirare in ballo la figura di Padre Pio per cavalcare l’onda emotiva di una città indignata per presunti fatti che nulla hanno a che vedere con il nostro santo e la nostra comunità.
L’organizzazione della fiaccolata è stata motivo per ‘tirare la carretta’ per altri 15 giorni e rinviare così il lavoro per la risoluzione dei molteplici problemi della città.
Bene hanno fatto i frati cappuccini a rispondere con un semplice ma fermo comunicato alle calunniose affermazioni della loro ex dipendente, fornendo spiegazioni in merito al servizio delle Iene e rimettendosi alle decisioni della magistratura che farà luce in merito a questa vicenda. Stop.
Sull’organizzazione della manifestazione è arrivata a mezzo stampa anche la dichiarazione dell’avvocato della ragazza protagonista del servizio incriminato: “La manifestazione è del tutto fuori luogo, la difesa nei confronti di san Pio, in primis, appare disancorata dalla realtà. il Santo di Pietrelcina non è mai stato oltraggiato da alcuno semmai viene ora mortificato dall’ostinato accostamento che si vuole fare tra la figura del Santo e i fatti narrati dalla mia assistita” riferisce il legale.
Anche il locale circolo di Rifondazione Comunista ha messo il coltello nella piaga: “Una passeggiata con un cero in mano di certo non coprirà le nefandezze, né tantomeno ripulirà le coscienze o distoglierà l’attenzione dalle magagne della politica nostrana. Perché non ci si organizza in comitati quando occorre interessarsi veramente dei problemi delle città? La cittadinanza che ragiona dice no alla fiaccolata dell’ipocrisia”, chiosa il comunicato di RF.
La vicenda doveva chiudersi quindi senza interferenze da parte dei nostri governanti. Molti di loro, a microfoni spenti, hanno dichiarato il loro dissenso all’iniziativa, pilotata come sempre dai deus ex machina di Palazzo S.Francesco.
Spente le fiaccole quale altra iniziativa si inventeranno ancora per giustificare i loro ritardi?