“Una strage brutale, un’inchiesta politica, un’ombra dal passato”.
Nuova fatica letteraria per Matteo Fiorentino. Dopo i tanti scritti della sua attività divulgativa sulla storia della nostra città, lo studioso sangiovannese si è cimentato in una nuova avventura.
Il gioco della vita degli altri, questo il titolo del suo libro, è un romanzo di ambientazione storica, sviluppato come un’indagine intorno ai fatti del 14 ottobre del 1920. A San Giovanni Rotondo, durante un corteo organizzato dai socialisti per festeggiare la vittoria delle elezioni comunali, viene aperto il fuoco sulla folla. Muoiono tredici manifestanti e un carabiniere. In seguito alla notizia dell’eccidio, il ministero dell’Interno invia a indagare su quanto accaduto l’ispettore generale Vincenzo Trani, uno dei migliori poliziotti investigativi di cui il governo disponga.
Ad affiancare Vincenzo Trani nell’inchiesta c’è Andrea Lucciani, un tormentato ispettore corso in fuga dalla sua isola, pilota di automobili ed emblema vivente dell’esaltazione della dinamicità, teorizzata in quegli anni in Italia nella ricerca formale dei Futuristi.
L’episodio fornisce lo spunto per sviluppare una narrazione che, sotto forma di romanzo, si propone soprattutto di assumere il valore di inchiesta. L’evento storico di base è un fatto carico di tratti capaci di colpire la curiosità e l’immaginario del lettore. La presenza della figura storica del giovane Padre Pio, con il quale Andrea entra in contatto in una modalità singolare, è inoltre sì marginale, ma anche capace di sollevare ulteriori, affascinanti, interrogativi.
Se lo spunto dell’indagine colloca il romanzo in un settore molto vivo come quello del giallo/noir, l’espediente di ripercorrere gli eventi utilizzando il punto di vista di un protagonista d’invenzione circondato da personaggi realmente esistiti permette una grande libertà di movimento all’interno del perimetro storico dei fatti.
La storia non si esaurisce in una mera ricostruzione degli eventi, poiché il piano della narrazione si apre ad altre forme espressive, come il romanzo di formazione, la narrativa d’introspezione, il diario di guerra, la scrittura sinestetica.
La cornice del racconto è costruita tra le atmosfere decadenti di una Roma all’epilogo dell’effimerastagione dannunziana e le suggestioni cromatiche delle due terre-isole, il Gargano e la Corsica, sovrapposte tra memoria e presente nei flussi di coscienza del protagonista. Sullo sfondo, l’inesorabile declino dello stato liberale, l’imminente avvento del Fascismo.
A San Giovanni Rotondo il volume è disponibile presso la ‘Libreria Matteo Steduto’.
Disponibile a breve nella versione ebook.
Matteo Fiorentino, sangiovannese, è docente di scuola superiore. Si è occupato prevalentemente della storia della sua città e del suo territorio, e ha approfondito in particolare gli aspetti relativi alla genesi e all’evoluzione dell’insediamento di San Giovanni Rotondo, riservando particolare attenzione al polo religioso di San Giovanni Battista. Ha svolto negli anni attività divulgativa e nel 2018 ha pubblicato “Le chiese di San Giovanni Battista e di Sant’Onofrio a San Giovanni Rotondo”, Claudio Grenzi Editore.