«È importante per me andare a conoscere le realtà e toccare con mano quello che si sta facendo»
Il ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti ha visitato ieri (13 settembre – ndr) l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza Opera di San Pio da Pietrelcina di San Giovanni Rotondo.
Accolto dal direttore generale Domenico Crupi, il Ministro ha incontrato il direttore sanitario Domenico Di Bisceglie e i direttori di Dipartimento dell’Istituto, informandosi sulle principali attività cliniche e chirurgiche dell’Ospedale che, dal 1992, è classificato dal Ministero della Salute “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico-IRCCS” nel campo delle “malattie genetiche, terapie innovative e medicina rigenerativa”.
Successivamente si è recato all’Istituto di Medicina Rigenerativa ISBReMIT (Institute for Stem-Cell Biology, Regenerative Medicine and Innovative Therapies) dove è stato accolto dal direttore scientifico Angelo Vescovi.
ISBReMIT è stato finanziato con 14 milioni di euro dal Miur nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013 Asse I “Sostegno ai mutamenti strutturali”.
Regolarmente completato e attivato, ISBReMIT è stato progettato per produrre terapie cellulari, terapie geniche e protesi costituite da biomateriali, tre branche molto innovative nel campo della ricerca che lo rendono praticamente unico nel suo genere. Attualmente l’IRCCS Casa Sollievo, in collaborazione con altri enti e istituti di ricerca, grazie al principal investigator Angelo Vescovi, ha un ruolo di primo piano nelle sperimentazioni cliniche non profit avviate contro sla, sclerosi multipla e glioblastoma.
«È importante per me, oltre che gestire un ministero, anche andare a conoscere le realtà e toccare con mano quello che si sta facendo», ha dichiarato il ministro al termine della visita in Casa Sollievo.
«Penso che oggi abbiamo avuto la dimostrazione di quanto l’impegno dell’uomo e la passione abbiano permesso di realizzare cose non solo belle ma al servizio delle persone, che devono essere potenziate. Come ogni cosa ha bisogno di un volano, di una leva che faccia scattare qualcosa che migliori la performance rispetto a un tema, come quello della ricerca in campo medico, che avrà sicuramente uno sviluppo nel tempo. Noi italiani dobbiamo essere all’avanguardia. Mi hanno chiesto attenzione – ha concluso Bussetti – e io l’ho preso come un impegno preciso, perché quello che dico mantengo».