“Inciuci e accordi clandestini segnerebbero il fallimento del Progetto per la città”
Il comunicato di ieri mattina a firma dei due consiglieri comunali del PDL, Antonio Longo e Salvatore Gaggiano, ha accentuato (semmai ce ne fosse bisogno) ancor più la paralisi politico-amministrativa che da qualche mese attanaglia la maggioranza guidata dal Sindaco Pompilio.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il gruppo consiliare di Agire Insieme – Uniti per San Giovanni che per bocca del suo capogruppo Antonio Pio Cappucci non le ha mandato certo a dire sull’ipotesi sempre più probabile del cosiddetto ‘ribaltone’.
“Abbiamo appreso – dichiara Cappucci – con stupore e sconcerto dal comunicato del gruppo consiliare PDL, col quale come è noto esiste un rapporto di stretta collaborazione politica, che il Sindaco ha avanzato una proposta, correttamente definita nel comunicato, di ‘ribaltone’. In effetti, rispetto all’originaria composizione della coalizione ‘Progetto per la Città’, il nuovo quadro che va delineandosi vedrebbe insieme i due consiglieri dell’UDC, partito che si è presentato alle elezioni nella coalizione dell’allora candidato Bertani; il consigliere socialista, che si è unito alla nostra coalizione con l’apparentamento del secondo turno; due consiglieri, il Presidente dell’Assise Mauro Cappucci e il capogruppo di FLI Mimmo Longo, che sono usciti da alcuni mesi dalla maggioranza, con soli tre consiglieri facenti parte dell’attuale maggioranza. Pertanto dire che si tratta di ribaltone è fortemente limitativo del tentativo che si sta intraprendendo che ribadisco non ha nessun connotato politico ma che al contrario risulta essere frutto di accordi più o meno clandestini che vanno nella direzione opposta all’auspicato cambiamento sventolato dal Sindaco”.
Il tentativo di ‘far fuori’ Agire Insieme’ dalla maggioranza, si vocifera sia una vendetta di Pompilio nei confronti di Cappucci e Palladino. Una punizione per l’atteggiamento di forte critica peraltro anche manifestato pubblicamente in più occasioni e da ultimo nella seduta del consiglio comunale del 18 gennaio scorso: “Riteniamo di aver già chiarito la nostra posizione nel corso della riunione dei maggioranza dello scorso 6 marzo. In quella sede abbiamo portato le motivazioni che ci hanno indotto negli ultimi tempi ad assumere un atteggiamento di dissenso rispetto ad alcune decisioni prese dal Sindaco e dalla maggioranza, così come abbiamo sottolineato il nostro contributo sui singoli temi e argomenti e il nostro apporto nella riuscita di importanti obiettivi come il mantenimento della sede del Giudice di Pace e l’interessamento e impegno concreto anche nei settori dello sport e della protezione civile. Abbiamo, inoltre, espresso il nostro disappunto rispetto alla situazione paradossale determinatasi negli ultimi mesi in seno al Consiglio Comunale, che di fatto limita le nostre prerogative di consiglieri. Basti pensare ai diversi accapi inseriti all’ordine del giorno e puntualmente ritirati e che la prossima seduta del consiglio comunale è stata fissata per il prossimo 5 aprile ossia due mesi dopo l’ultimo consiglio comunale. Decisione assunta nell’ultima conferenza dei capigruppo alla presenza del Sindaco alla quale sia io, in qualità di capogruppo di Agire Insieme, che il capogruppo del PDL Gaggiano non vi abbiamo preso parte”.
E allora in caso si verifichi il tanto paventato ribaltone come si collocherà Agire Insieme?
“Pompilio dimentica volutamente che la nostra lista con i suoi 1400 voti ha contribuito in maniera determinante per la vittoria elettorale del Progetto per la Città e per la sua elezione a primo cittadino. Ribadiamo di non essere interessati a poltrone o incarichi di ogni genere e che è necessario un rilancio dell’attività amministrativa che deve interessare la maggioranza uscita dalle urne, con la verifica interna, anche tenuto conto dei recenti avvenimenti politici che hanno interessato le forze e i partiti della coalizione, come l’approdo del Sindaco nel PDL e l’adesione dei consiglieri Bisceglia e Giuliani alla Lista Civica Monti. Solo successivamente potremo discutere in sede politica del sostegno di altre forze al programma di governo. Se il Sindaco e gli altri consiglieri decidessero di portare a termine questo tentativo riterremo con assoluta franchezza che il Progetto per la Città è fallito e che per la prima volta dall’entrata in vigore della legge sull’elezione diretta del Sindaco, si tradisce il mandato popolare con una maggioranza nata da inciuci che, ribadisco, non hanno nulla a che fare con la politica e andrebbero a soddisfare la sete di potere di coloro che si nascondono dietro agli appelli alla responsabilità e al motto “il bene comune prima di tutto”. Continueremo a svolgere con dedizione ed entusiasmo la funzione di consiglieri comunali, rispettando il mandato avuto dagli elettori, in linea con i principi e gli obiettivi sanciti nel programma di governo presentato in campagna elettorale”.
alv
LoSperoneGargano
Questo nuovo assetto chiamato GOVERNO DELLA BUONA SALUTE (se non vado errato) che mi rappresenta?
San Giovanni ha bisogno di essere governato.
Mii sa che però sia in maggioranza che in minoranza non ha capito cosa significa GOVERNARE.
Francesco Martino