Il giovane maitre sangiovannese racconta la sua terribile avventura a bordo della Concordia
Una storia a lieto fine, quella di Donato Ricciardi, 32enne maitre sangiovannese salvatosi nel disastro della Costa Concordia. Dopo la grande paura la grande gioia. Donato Ricciardi è tornato a casa accolto come un eroe. Una grande festa con di amici e parenti organizzata dagli amici storici Lucia Biancofiore e Donato Turi. Un modo per riabbracciarlo dopo la terribile esperienza vissuta a bordo in quella notte da incubo.
Commovente l’abbraccio con l’anziana mamma in lacrime nel rivedere sano e salvo il suo figliolo.
Donato, visibilmente stanco e provato, ha ripercorso quegli attimi di terrore a bordo del transatlantico: “Mi trovavo nella sala ristorante Milano, stavamo servendo le prime pietanze della cena quando è accaduto il tutto. Abbiamo avuto paura ma l’equipaggio doveva agire e reagire. Ognuno di noi doveva svolgere il suo incarico in quella situazione di caos e paura. Io mi sono preoccupato del montaggio degli zatterini di emergenza, che solitamente sono riservati ai membri dell’equipaggio. Inizialmente pensavamo fosse un’onda un po’ più forte del normale ma quando la nave ha iniziato ad inclinarsi su un fianco ci siamo preoccupati seriamente anche perché c’è stato un black out che ha gettato il panico a bordo. A quel punto tutti noi dell’equipaggio ci siamo diretti nelle nostre postazioni portando i passeggeri sui ponti adibiti come punti di riunione in caso di emergenza e facendo indossare a tutti i giubbotti di salvataggio”.
Donato racconta in che modo ha potuto salvarsi: “Mi trovavo al ponte 4 e l’acqua mi era arrivata alle ginocchia. A quel punto non rimaneva altro che tuffarsi in mare, anche perché ormai la nave si era piegata totalmente, e mantenendo calma e sangue freddo sono riuscito a nuotare a dorso, raggiungendo pian piano la riva dell’Isola del Giglio. Attorno alle due di notte sono riuscito a mettermi in contatto con mia sorella, visto che il mio cellulare si era perso in mare. Una telefonata per rassicurare tutta la mia famiglia, per dire che ero sano e salvo”.
Donato non ha più notizie di un suo collega indiano, scomparso nelle acque gelide in quella notte “Ancora non ho sue notizie: spero e prego che sia riuscito a mettersi in salvo”. Poi ci tiene a sottolineare come tutti i membri dell’equipaggio abbiano fatto il proprio dovere, difendendo anche la figura del comandante Schettino, indagato per abbandono della nave: “Non so quale sia stato esattamente il comportamento del comandante Schettino. Non è una persona alle prime armi, sapeva quali erano le procedure da rispettare. Noi tutti abbiamo seguito le sue istruzioni e posso dire che grazie a quella manovra il comandante ci ha portato in salvo perché la nave si è adagiata su una parte rocciosa a pochi metri dalla riva. Se non avesse fatto quella manovra a quest’ora staremmo qui a piangere molte più vittime. E anche l’equipaggio ha dato il massimo fino alla fine per mettere in salvo tutti i passeggeri. Sono state rispettate tutte le procedure ed ognuno si è prodigato per aiutare e coordinare l’evacuazione in quei momenti di grande caos”.
Il giovane sangiovannese ricorda in particolare il pianto di un bambino, terrorizzato da quanto accadeva, ma è pronto a ritornare al lavoro: “Sicuramente tornerò al lavoro a bordo appena possibile: devo solo avere il tempo di rifare tutti i documenti che sono andati persi sulla nave. Voglio ringraziare di cuore gli abitanti dell’isola del Giglio i quali appena giunti a riva ci hanno subito aiutato dandoci caffè e cioccolata calda oltre che a riscaldarci e a fornirci abiti asciutti. Sono loro gli eroi di questa tragedia”.
Intanto questa mattina Ricciardi è stato accolto a Palazzo di Città dal Sindaco Luigi Pompilio che ha voluto ringraziarlo per il grande coraggio dimostrato in quei momenti di grande emergenza. Il Sindaco ha lodato Ricciardi per il grande coraggio e per il sangue freddo avuto il quei momenti di grande panico, complimentandosi per aver assolto appieno al suo dovere. Successivamente Ricciardi accompagnato dallo stesso Sindaco si è prestato alle domande dei numerosi giornalisti, per una conferenza stampa durante la quale ha raccontato la sua terribile esperienza a bordo della Concordia.
Antonio Lo Vecchio