Pubblichiamo integralmente il saluto di Mons. Domenico D’Ambrosio al Segretario di Stato Vaticano in occasione della Concelebrazione Eucaristica dello scorso 23 settembre 2008 nella Chiesa di San Pio
Eminenza Reverendissima,
Con affettuosa e gioiosa confidenza le diciamo: bentornato tra noi.
Per la terza volta è in mezzo a noi: ha voluto presiedere la conclusione delle celebrazioni per il 50° dell’inaugurazione del ’tempio di preghiera e di scienza’, la Casa Sollievo della Sofferenza, che San Pio ha sognata e realizzata “per essere richiamo operante all’amore di Dio, mediante il richiamo della carità” accogliendo corpi e spiriti infermi, facendo vivere al sofferente l’amore di Dio per mezzo della saggia accettazione dei suoi dolori.
Oggi ella è in mezzo a noi in questo anno significativo che ricorda a tutti noi, l’ingresso del nostro Padre Pio nella casa del Padre, or sono quarant’anni e i novanta dall’evento prodigioso e misterioso della stigmatizzazione del nostro Santo reso ‘immagine di Cristo, segnato del suo sangue, effigie della Croce nel corpo della Chiesa’.
Come sempre la numerosa e affollata assemblea liturgica, scandisce e rende sempre più vere le parole profetiche di Padre Pio quando con una colorita espressione diceva che avrebbe fatto più chiasso da morto che da vivo. E’ il chiasso della santità che deve farsi strada in un mondo segnato ancor più da paure, incertezze, paurosi cali di speranza e di fiducia. Dal 24 aprile giorno della esposizione delle spoglie mortali di San Pio alla venerazione e alla devozione dei suoi figli spirituali e dei suoi devoti, sono passati davanti al suo corpo santo centinaia di migliaia di pellegrini desiderosi di contemplare uno straordinario ed eloquente schizzo della infinita santità di Dio in un uomo che, seguendo l’ideale di Francesco d’Assisi, ha parlato dell’amore crocifisso che redime e ha dispensato nel ministero del perdono e della riconciliazione, le infinite vie della misericordia con cui Dio Padre ricostruisce e ricrea l’uomo nuovo.
Eminenza, grazie per il dono della sua presenza, per il dono di questa Eucaristia che fa dei tanti qui presenti e oranti, una immagine della Chiesa una e santa, che sa accogliere uomini di ogni razza, lingua e nazione per ricreare quelle ‘riserve di amore’ , come diceva Padre Pio, che riaprono i necessari spazi di speranza.
Ai miei sentimenti di gratitudine, come pastore di questa Chiesa, si associano innanzitutto i confratelli di San Pio, i cari frati minori cappuccini qui presenti in gran numero, guidati dal ministero di servizio e di fedeltà al loro specifico carisma dal Rev.mo Ministro generale, fra Mauro Johri. E’ il sentimento della grande Opera di San Pio, la Casa Sollievo in tutte le sue espressioni, in particolare gli ammalati che soffrono e offrono per la Chiesa e per il ministero del Pastore universale, il Santo Padre Benedetto XVI, il tesoro delle loro sofferenze e delle loro preghiere.
E’ la gratitudine dei Gruppi di preghiera sparsi nei cinque continenti che il Santo Padre ha definito come un ‘esercito di intercessori che bussa continuamente al cuore di Dio’.
Le autorità tutte le sono riconoscenti per questa sua presenza.
Eminenza l’accompagna la preghiera di questo esercito di intercessori perché possa, nel fedele servizio di primo collaboratore del Santo Padre, adempiere al compito che le è stato affidato.
Dica al Santo Padre che i devoti e i fedeli di San Pio ogni giorno moltiplicano l’assedio al cuore di Dio perché il suo ministero di servizio, di amore e di unità, trovi ascolto, disponibilità e rinnovato impegno in tutti i figli della Chiesa.
Eminenza, lei ben conosce un nostro sogno, un desiderio di quella che il venerato servo di Dio Paolo VI, chiamava la clientela mondiale di Padre Pio: saremo esauditi?
Grazie ancora, Eminenza Reverendissima. Ora guidi tutti noi all’incontro con la Parola e con il Pane di vita.
+ Domenico Umberto D’Ambrosio