L’edicola della Madonna Incoronata vittima dell’inciviltà
La prima a smarrirsi è la misura poi l’equilibrio e poi il vuoto è talmente pieno che tracima.
Viviamo in un paese, dove la precarietà non è solo lavorativa, ma anche la quotidianità diventa una sorta di emergenza. In questa città dell’accoglienza vivere la normalità è un terno a lotto. Manca sempre qualcosa.
L’atto di inciviltà, di barbarie avvenuto la scorsa notte con il lancio di sassi contro l’edicola della Madonna Incoronata in pieno centro storico, è un netto sintomo di quando all’aumentare della noia tra i giovani, aumenta il vandalismo.
È intollerabile che venga deturpato il patrimonio pubblico e che non siano rispettate le regole della civile convivenza, il gesto è di pochi ma colpisce interamente la nostra comunità.
Subiamo storie di violenze e ingiustizie che attraversano violentemente il nostro paese e come tutte le notizie di cronaca sono digerite, i fatti si posano sulle storie e si dimenticano facilmente.
Un ciclo biologico che avviene ogni qualvolta atti criminosi colpiscono famiglie, donne, uomini, storie della nostra terra.
Aumentano sempre più gli atti di vandalismo in città. I ragazzi che distruggono vetrine, cassonetti, scuole, o lanciano oggetti durante la notte e che si dilettano a picchiare qualcuno.
Davanti al rapido esondare del fiume della devianza giovanile, che ben conosciamo ma che vediamo solo quando vogliamo vedere, rimaniamo ancora a bocca aperta.
Un allarme che da troppo tempo viene evidenziato dai cittadini, ma come sempre mettiamo cerotti perché sbagliamo la cura, ci limitiamo a mettere la “buona parola” al potente di turno e fare la conta dei danni, che hanno un costo enorme per la comunità, nonché un notevole costo individuale in termini di benessere e qualità della vita.
Siamo molto bravi a cercare i colpevoli e a spargere parole che poi volano nel vento. Nel mentre distribuiamo promesse e facciamo i poeti della sociologia, però, gruppi di ragazzi deviano sotto i nostri occhi, vivono facendo danni a terzi e a se stessi, finché non esagerano e bussano alle porte della cronaca, scatenando un vortice mediatico che terminerà dopo qualche giorno, dopo il quale, non si smuoverà nulla.
Quel nulla che troppi di loro hanno dentro, che devasta tutto ciò che trova nella loro mente, nella loro interiorità.
Dal nulla poi nasce l’idea di distruggere le strade e la scuola, una sfida con se stessi e contro le istituzioni. È da un profondo vuoto da colmare che nasce la devianza e il vandalismo, perché la noia è semplicemente un sinonimo di vuoto, il grido d’aiuto di adolescenti non visti e non contenuti da nessuno, se non dalle loro bravate.
Sull’episodio sono ora in corso le indagini delle forze dell’ordine, impegnate ad identificare gli autori dell’atto vandalico.
I raid si susseguono nel tempo e l’amministrazione purtroppo non corre ai ripari con tecnologia e collegamenti con le Forze dell’ordine.
Berto Dragano