Gli attivisti esprimono ancora dubbi sulla realizzazione di quest’opera ma aprono ad un confronto costruttivo puntando ad un impianto a realizzazione e gestione pubblica
Il Meetup San Giovanni Rotondo in MoVimento torna sulla questione della costruzione di un impianto per la trasformazione anaerobica della frazione organica in biogas. Dopo la richiesta ufficiale presentata lo scorso novembre dalla portavoce in Consiglio Comunale, Nunzia Palladino, anche con questo secondo comunicato gli attivisti chiedono al Sindaco di annullare la Delibera di Giunta che ha dichiarato fattibile la realizzazione dell’impianto.
In questa nota stampa gli attivisti si rendono disponibili al dialogo: tornano a sollecitare ulteriori valutazioni e chiedono, qualora se ne ravveda la necessità, che si opti per un impianto a realizzazione e gestione pubblica, su suolo demaniale e di grandezza adeguata alla quantità di rifiuti prodotti dalla città di San Giovanni Rotondo.
BIOGAS… E DINTORNI!!!!!!
In una bella giornata di sole del mese di luglio 2020, La Giunta comunale, sindaco Crisetti, fa un grande “regalo” alla città di San Giovanni Rotondo: approva la delibera numero 74 che prevede la costruzione e l’esercizio di un impianto per il trattamento dei rifiuti organici. La società proponente è la Green Solution s.r.l. e uno dei rappresentanti legali è parente stretto di un consigliere comunale della maggioranza.
L’assessore al ramo, Antonio Cafaro, stimato professionista nel campo medico – ma forse poco avvezzo a problematizzare dal punto di vista logico – all’interrogazione consiliare del Movimento 5 Stelle, presentata dalla portavoce Nunzia Palladino, del 4 febbraio 2021, risponde in modo aleatorio e non precisa alcunché.
È opportuno, quindi, riformulare alcune domande, in modo che l’opinione pubblica sia consapevole della pericolosità di alcune decisioni prese molto alla leggera dal Sindaco Crisetti, che a questo punto ci sembra un “finto” ambientalista, dall’assessore Cafaro e dagli altri componenti della Giunta comunale.
L’assessore su menzionato, rispondendo all’interpellanza, ci informa che l’impianto ha una capacità annua di 50.000 tonnellate: ma, se la quantità dei rifiuti organici prodotti nel Comune di San Giovanni Rotondo raggiunge pochissime tonnellate all’anno – secondo gli uffici circa 3.000 – per arrivare a 50.000 tonnellate annue, da quali città o territori devono provenire i rifiuti?
L’assessore Cafaro ci informa che il progetto non relaziona circa i finanziamenti con i quali l’impianto sarà realizzato, cioè:
pur non conoscendo i finanziatori privati – Dio non voglia che i soldi possano provenire da giri strani – egli comunque ne caldeggia l’approvazione?
L’assessore afferma che l’opera proposta verrebbe messa a gara e, nell’ipotesi che altri soggetti privati possano essere interessati alla stessa, dovrebbero cedere alla Green Solution s.r.l. 50.000 euro/anno per 20 anni, perché essa ha redatto il progetto e per l’occupazione del suolo privato.
Quindi, un privato, in questo caso la società Green Solution s.r.l., guadagnerebbe un milione di euro in 20 anni per avere avuto la “fortuna” di trovare una Giunta comunale tanto “desiderosa” di approvarne le richieste, addirittura senza neanche realizzare l’impianto?
Si sono preoccupati i membri della giunta di capire dove è localizzato il sito per la realizzazione dell’impianto e quali conseguenze nefaste produrrebbe alle attività nei luoghi prossimi all’area interessata?
Purtroppo, l’assessore Cafaro, pur essendo un medico, ha sorvolato sui rischi ambientali e sanitari legati alla presenza di batteri patogeni, sulle alte concentrazioni di metalli pesanti e composti organici tossici.
Questi elementi provocherebbero la contaminazione del suolo e della catena alimentare? Sa, l’assessore, se la combustione del biogas prodotto sia fonte di emissione di inquinanti nell’atmosfera?
A noi sembra che l’assessore Cafaro sia lo scudo dietro al quale si nasconde più di qualche ambientalista della “domenica”. Perché il sindaco, su questa questione, tace? Il suo silenzio è preoccupante. Ci ha abituati a comunicati social piuttosto mielosi, dove esterna la sua angoscia per i cittadini alle prese con una pandemia terribile, ma nulla dice rispetto ad un impianto che produrrebbe altrettanti terrificanti effetti sulla salute.
PERCHÉ DOBBIAMO TRASFORMARE SAN GIOVANNI ROTONDO, la cui economia si regge in particolare sul turismo, IN UNA PATTUMIERA DELLA REGIONE PUGLIA E, FORSE ANCHE, DI QUALCHE REGIONE LIMITROFA?
Noi non vogliamo e, in un’ottica di collaborazione, facciamo la nostra proposta al sindaco e alla sua Giunta:
annullate la delibera numero 74 del 13 luglio 2020.
Dopodiché, realizzate ciò che avete scritto nelle vostre linee programmatiche e convocate un tavolo di co-progettazione con tutti i soggetti interessati, escludendo interessi privati perché la salute pubblica, lo abbiamo capito in questo periodo, è un bene supremo che va tutelato.
Occorre capire se è davvero necessario costruire un impianto del genere e, nel caso, calibrarlo sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti dalla città di San Giovanni Rotondo, la cui realizzazione e gestione devono essere pubbliche, in modo da averne il controllo completo. Il sito dove ubicare l’impianto deve essere di proprietà del Comune, situato in posizione da non arrecare problemi particolari ai cittadini.
Confidiamo in un segnale di ascolto.
Meetup San Giovanni Rotondo in Movimento