Centra: “la vittoria del cuore e della determinazione”
Grinta, volontà, sacrificio, caparbietà. Si potrebbero sprecare mille e mille aggettivi per l’AC San Giovanni che ieri al termine di una partita eroica ha schiantato nella sua tana del Ricciardelli la corazzata San Severo, tramortita dai colpi di Gemma e Gentile che hanno consentito al San Giovanni di mister Centra di conquistare i primi tre punti di questo brillante avvio di campionato.
Una partita che il tecnico ha studiato nei minimi dettagli facendo attenzione a non cadere nella trappola giallo granata come successo nelle due sfide di coppa.
Centra ha schierato una formazione d’attacco, conscio di potersela giocare ad armi pari con il tridente Montingelli-Gentile-Lannunziata con quest’ultimo a fare da boa per gli inserimenti dei due folletti d’attacco.
Una strategia che ha sorpreso l’undici schierato da Zinfollino, che evidentemente è sceso in campo con la presunzione di poter fare un solo boccone di questo San Giovanni. Col passare dei minuti i gialloblù sono diventati pressoché padroni del campo recriminando per un gol-non gol non convalidato dall’arbitro Carrier di Barletta. Dalla tribuna la palla sembrava entrata nettamente in rete ma il direttore di gara ha fatto proseguire. Forte di un Melchionda insuperabile in difesa e di un Montingelli imprendibile in attacco l’AC ha continuato a macinare gioco vedendosi annullare per un dubbio fallo di Montingelli su Rufini la rete del meritato vantaggio. Il San Severo si fa vivo dalle parti di Longo solo con un pericoloso colpo di testa di Pelullo, ben bloccato dall’estremo gialloblù.
Doccia fredda a fine primo tempo per capitan Ducange costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un fastidio al ginocchio: al suo posto Gemma che poi si rivelerà decisivo.
Nella ripresa il San Severo sembra più tonico e nei primo 20 minuti costringe il San Giovanni sulla difensiva: ma Escobar e company devono fare i conti con un Melchionda imperioso che argina tutte le folate giallo granata. Il San Giovanni continua fare il suo gioco sull’asse Melchionda-Iannacone (grande prova la sua)-Gentile sfruttando malamente alcune interessanti azioni in attacco.
Al 35’ arriva il lampo di Giovanni Gemma che dai venticinque metri lascia partire un tremendo destro ad incrociare che si insacca alle spalle del malcapitato Cilumbriello. Grande gioia sulla panchina gialloblù orfana dell’espulso Centra, cacciato dall’arbitro per proteste. Il San Severo tenta una timida reazione ma è Montingelli a divorarsi il colpo del KO a tu per tu con l’estremo Sanseverese. Per fortuna i padroni di casa non riescono a sfruttare due buone occasioni per il pareggio e al 92’ vengono puniti in contropiede: Gemma se ne va incontrastato sulla destra e mette in mezzo per il solissimo Gentile che da bomber di razza qual è insacca senza problemi il 2 a 0 che manda in estasi i gialloblù. San Giovanni amaro per Zinfollino che già lo scorso anno vide la promozione diretta sfumare nel match spareggio di Canosa quando era alla guida del Bovino.
Grande entusiasmo a fine gara nell’entourage gialloblù, dal presidente Cocomazzi al ds Ardò fino al tecnico Centra che non nasconde la sua soddisfazione: “Non trovo le parole giuste per definire la prova dei ragazzi di oggi: hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo dimostrando che le partite si vincono sul campo e non a parole. Siamo stati anche più forti di alcune decisioni arbitrali a mio avviso inconcepibili in quanto l’arbitro è assistito da due guardalinee che dovrebbero aiutare il direttore di gara. Ma va bene così, l’importante è continuare su questa strada consci che daremo filo da torcere a tutti perché vogliamo dire la nostra in questo campionato. Abbiamo studiato il San Severo in settimana e li abbiamo colpiti nei loro punti deboli: ho arretrato Lannunziata, che ha fatto un grandissimo lavoro di sacrificio, per permettere gli inserimenti veloci di Gentile e Montingelli. Una strategia che ha pagato e che ci ha permesso di portare via i primi tre, pesantissimi punti di questo campionato. E’ stata una grande vittoria del gruppo perché è solo rimanendo tutti uniti che si raccolgono i frutti del lavoro e del sacrificio”.
Antonio Lo Vecchio