Un criterio di equità
L’Imu rappresenta una delle risorse che le Amministrazioni comunali hanno a disposizione per garantire i servizi ai cittadini, servizi che sul territorio comunale sono distribuiti in modo diverso. Nel criterio di “equità”, l’IDV propone di suddividere i fabbricati, oggetti a imposta, presenti sul territorio comunale, nelle seguenti sub zone:
a) Zona urbana, escluso il Centro Storico;
b) Centro storico;
c) Zona agricola.
Per ogni zona su riportata, dopo aver ascoltate le proposte proveniente dai cittadini, si propongono le seguenti aliquote:
a) Per i fabbricati ricadenti nel centro urbano ad esclusione del centro storico:
– l’aliquota dello 0,40% per la prima casa, destinata interamente alle casse comunali;
– l’aliquota dello 0,76 % per la seconda casa, della quale lo 0.38 % spetta allo Stato e lo 0,38% spetta alle casse comunali.
b) Per i fabbricati ricadenti nel “Centro Storico” (prima e seconda casa), si propone una riduzione dello 0,1% per i seguenti motivi:
· Scarsa accessibilità con mezzi a motore a causa di strade di larghezza limitata e geometria tortuosa;
· Inesistenza di zone verdi e parcheggi pubblici;
· Incentivare il ritorno nel centro storico, sia per occupare i fabbricati ad uso abitazione, sia per aprire attività artigianali
e commerciali;
secondo il seguente schema:
– l’aliquota dello 0,3% per la prima casa, destinata interamente alle casse comunali;
– l’aliquota dello 0,66 % per la seconda casa, della quale lo 0.38 % spetta allo Stato e lo 0,28% spetta alle casse comunali;
c) Per i fabbricati ricadenti nelle “Zone Agricole” (prima e seconda casa), si propone una riduzione dello 0,2% per i seguenti motivi:
· Assenza di opere di urbanizzazione, tipo: rete fognante, rete gas, rete idrica;
· Lontananza da servizi, tipo: scuole pubbliche, raccolta rifiuti, uffici pubblici;
· La maggior parte dei fabbricati sono utilizzati dagli agricoltori ed allevatori per necessità legate alla conduzione delle aziende;
secondo il seguente schema:
– l’aliquota dello 0,2% per la prima casa, destinata interamente alle casse comunali;
– l’aliquota 0,56% per la seconda casa, della quale lo 0.38 % spetta allo Stato e lo 0,18% spetta alle casse comunali.
Diverse sono le considerazioni per i fabbricati strumentali all’attività agricola, per la grave crisi economica del settore, si propone:
– per i fabbricati strumentali all’attività agricola l’aliquota dello 0.1 % che spetta interamente alle casse comunali.
Invitiamo l’attuale amministrazione a non trascurare le novità introdotte dall’art. 13 della legge “Salva – Italia” in merito alla delega ai comuni sull’ “attività di accertamento e riscossione dell’imposta erariale”. Infatti, tale articolo recita che spettano al Comune “ le maggiori somme derivanti dallo svolgimento delle suddette attività ”.
In merito l’Italia dei Valori propone di trasformare i compensi incentivanti previsti nel comma 4 dell’articolo 19 del proposto regolamento (per le attività di accertamento) in fondi per l’assunzione, a tempo determinato, di giovani disoccupati qualificati.
Infine, l’IDV propone di destinare annualmente la quota proveniente dall’attività di accertamento per l’urgente messa in sicurezza idraulica della nostra cittadina.
Si coglie l’occasione per sottolineare che l’attuale amministrazione comunale non ha coinvolto i cittadini sulla problematica IMU, non avendo costituito la “Consulta” in rappresentanza delle varie categorie di cittadini.
Il Coordinamento IDV