ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
“Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo”
a cura di
don Salvo Miscio
Prima Lettura
Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita
Dal libro dei Numeri
Nm 21,4b-9
In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo.
Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 77 (78)
R. Non dimenticate le opere del Signore!
Ascolta, popolo mio, la mia legge, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. Aprirò la mia bocca con una parabola, rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R/.
Quando li uccideva, lo cercavano e tornavano a rivolgersi a lui, ricordavano che Dio è la loro roccia e Dio, l’Altissimo, il loro redentore. R/.
Lo lusingavano con la loro bocca, ma gli mentivano con la lingua: il loro cuore non era costante verso di lui e non erano fedeli alla sua alleanza. R/.
Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa, invece di distruggere. Molte volte trattenne la sua ira e non scatenò il suo furore. R/.
Seconda Lettura
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fil 2,6-11
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Canto al Vangelo
R. Alleluia, alleluia.
Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua croce hai redento il mondo.
R. Alleluia.
† Vangelo
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Perché il mondo sia salvato
Siamo di fronte all’ennesima incomprensione del disegno di Dio da parte del popolo di Israele, che vede nel suo vagare nel deserto una condanna a morte anziché un percorso che porta alla vita. Dio fa comprendere al suo popolo che non c’è morte per chi si fida di Lui (I lettura), bensì il dono della vita piena. Per questo, il Figlio Gesù Cristo, non disdegna di diventare uomo e mostrare che, fidandosi del Padre, anche la morte la si affronta da vittoriosi (II lettura).
Una vittoria che vuole condividere con chiunque crede. Questo ci ha insegnato il Cristo con la sua avventura terrena, mostrandoci una strada che tutti possono seguire perché si salvino da tutte le morti possibili che accompagnano l’uomo (Vangelo). Solo avendo fede e donando la propria vita, si vive davvero, altrimenti si sopravvive soltanto.