XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
“Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto”
a cura di
don Salvo Miscio
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto
Dal libro del profeta Zaccarìa
Zc 12,10-11
Così dice il Signore:
«Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito.
In quel giorno grande sarà il lamento a Gerusalemme, simile al lamento di Adad-Rimmon nella pianura di Meghiddo.
In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 62 (63)
R. Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. R/.
Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. R/.
Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. R/.
Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene. R/.
Seconda Lettura
Quanti siete stati battezzati, vi siete rivestiti di Cristo
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 3,26-29
Fratelli, tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
Canto al Vangelo
R. Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono.
R. Alleluia.
† Vangelo
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto
Dal vangelo secondo Luca
Lc 9,18-24
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
Chi perde la vita la salva
Ancora una volta Dio sconvolge le nostre logiche. Si presenta al suo popolo come un Dio trafitto, debole e sofferente. Da questa situazione fa zampillare la forza e la grazie per salvare gli uomini dal loro peccato. Appartenere a lui, essere battezzati nella sua morte, ci permette di salvarci dal non senso della vita e dalla bruttezza del peccato.
Per scegliere di appartenergli bisogna sapere chi è veramente Gesù. Alla confessione di Pietro Gesù stesso fa seguire una importante precisazione: io, pur essendo il Cristo, il Figlio di Dio, patirò e chi vuole seguirmi deve essere pronto a perdere la vita per me. Questa è l’unica condizione per salvare davvero se stessi e dare alla propria esistenza un senso profondo e gioioso.