“Al Servizio della Vita” il nome dato all’opera dai due scultori Corrado Grifa e Nicola Canistro
Grande festa domenica mattina per la cerimonia di inaugurazione del monumento al donatore Avis; una giornata che ha visto la partecipazione di delegazioni delle associazioni donatori di sangue provenienti da ogni parte d’Italia.
Dopo
E’ toccato ala madrina della manifestazione, l’attrice Francesca Rettondini, togliere il telo all’opera con centinaia di palloncini colorati che si sono levati al cielo. Dopo la benedizione da parte di Don Vincenzo D’Arenzo, che ha ricordato l’importanza del gesto della donazione di sangue e ringraziato l’Avis per il suo operare silenzioso, ha preso la parola un commosso Matteo Gemma: “Finalmente ce l’abbiamo fatta! Siamo riusciti nell’intento, dopo 36 anni, di regalare un monumento al donatore alla nostra città. Un impegno che ha dato i suoi frutti, tre gocce di sangue che rappresentano l’orgoglio della nostra associazione. Da presidente mi sento in dovere di ringraziare tutti gli avisini e tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione di questo sogno, in particolare il Comune di San Giovanni Rotondo, la nostra Casa Sollievo della Sofferenza e
Emozionato è parso anche il sindaco Gennaro Giuliani: “Voglio sottolineare come questa nuova piazza impreziosita da questa stupenda opera rappresenti il biglietto da visita della nostra città, in quanto posta proprio al suo ingresso. E’ un luogo che offre una grande immagine di decoro per questo ringrazio l’Avis e tutti coloro che si sono impegnati per questo dono alla nostra città”.
“Al servizio della vita” è il nome dell’opera, una scultura fatta con pietra di Apricena e acciaio corten. E’ un’opera universale, che va al di là di ogni credo – hanno dichiarato i due ideatori, gli scultori Corrado Grifa e Nicola Canistro -. Ciò che conta è il gesto, l’impegno, la volontà a donare il sangue per gli altri. Quest’opera è un omaggio a tutti i donatori di sangue per elogiare il nobile atto della donazione oltre che un messaggio ad invitare più gente possibile a contribuire con questo nobile gesto perché è l’unica maniera per ricavare sangue. Questa nuova piazza rappresenta un dono soprattutto alla cittadinanza, poiché si è riqualificata un’area attraverso la presenza di un’opera d’arte”.
Antonio Lo Vecchio