“Anch’io chiesi scusa per il fallimento del progetto politico di Pompilio”
Siorini, le sue considerazioni dopo il Consiglio Comunale della settimana scorsa che tornava a riunirsi dopo oltre due mesi.
Abbiamo assistito ad un ennesimo ribaltone da parte del Sindaco della serie “vogliamoci bene” e “lasciatemi fare, non deluderò le possibili aspettative di crescita dei consiglieri”. Dopo la discussione politica, ho avuto la sensazione che l’entrata dei consiglieri Miglionico e Fania in maggioranza è stata una forzatura voluta dal loro responsabile di partito. Anche la scelta di tornare all’ovile del consigliere Mimmo Longo sicuramente non è per senso di responsabilità, come da lui dichiarato in assise. Se a questo ci aggiungiamo il cambio di casacca dei consiglieri Giuliani e Bisceglia passati a Lista Civica senza comunicare ai loro elettori la loro scelta…beh rimango allibito. La nuova maggioranza non è assolutamente espressione della volontà popolare manifestata dal voto di due anni fa.
Vedi spiragli di stabilità con la nuova maggioranza di governo?
Assolutamente no. Purtroppo la città sta morendo, le capacità di alcuni assessori sono molto al di sotto della loro conoscenza del settore di riferimento: il turismo cala a vista d’occhio, la microcriminalità sta prendendo il sopravvento, la disoccupazione avanza, il potere d’acquisto sta peggiorando. Con le casse comunali in crisi però si pensa ad aumentare la voce delle spese con incarichi molto onerosi. Abbiamo una classe dirigente che non vede la sofferenza della gente in quanto nella loro vita privata non hanno problemi di natura sociale, economica e lavorativa. Pensano che sistemare il Parco del Papa possa portare sviluppo e lavoro?
Michele Fini ha chiesto scusa alla città…
Anche io dopo pochi mesi chiesi scusa alla città avendo appoggiato questo progetto. Un progetto che oggi potremmo ridefinire “Disfatta della città”. Il Sindaco se non aveva più i numeri all’interno della coalizione iniziale, doveva avere il coraggio di rimettere il mandato nelle mani del popolo sovrano.
Da operatore commerciale si è sempre battuto per una regolamentazione del comparto. Basta il Distretto Urbano del Commercio o serve altro?
Il commercio attuale soffre la crisi del potere d’acquisto, e questo è dovuto ad una serie di situazioni nazionali ben note. Oggi sul nostro territorio, dove la liberalizzazione ha permesso di tutto e di più, bisogna confrontarsi e combattere gli avventurieri, l’eccesso di abusivismo, la scarsa applicazione delle norme vigenti, la carenza di controlli, la scarsa considerazione e la mancanza di un confronto tra gli operatori. Colgo l’occasione, per comunicare che attualmente sono membro del Direttivo Provinciale dei Distretti Urbani della Confesercenti. Domani, 28 aprile, ci sarà l’elezione del nuovo Direttivo Provinciale e del Collegio Provinciale di Garanzia, dove spero di rientrare tra i prescelti con la speranza che possa un giorno essere promotore della crescita del commercio nella nostra città. Aldilà di questa parentesi, l’operatore locale ha bisogno di non chiudersi nella propria botteguccia, ma informarsi e confrontarsi. Il commercio è una grande risorsa in termini di posti di lavoro.
Quali sono allora le priorità?
Faccio un breve elenco: lotta all’abusivismo e applicazione delle norme sanzionatorie (sequestro delle merci e mezzi); regolamentazione del mercato settimanale durante i periodi di festività nazionali; applicazione delle ordinanze; creazione del pedaggio commerciale giornaliero sulle aziende esterne; aumento del costo del suolo pubblico; creazione di mercati rionali coperti; incentivo agli investimenti da parte degli operatori locali; creazione e valorizzazione di punti vendita di prodotti locali. Ovvio che a tutto questo deve corrispondere un sistema che funzioni a regola d’arte. Ci vuole quindi un aumento degli uomini a disposizione al Comando dei Vigili Urbani, un ufficio di ascolto del cittadino, degli uffici di circoscrizione e tanto altro. A tutto questo, e concludo, vanno aggiunte esperienza e lungimiranza, quello che allo stato attuale delle cose manca all’amministrazione Pompilio.