Il capogruppo PD parla della situazione politica cittadina
Santoro, nel consiglio comunale del 22 aprile scorso, il Partito Democratico ha attaccato duramente il ribaltone attuato dal Sindaco Pompilio. Lei ha ironicamente parlato di Progetto per la Poltrona. E’ davvero così?
Sicuramente è così. Il Sindaco pro tempore era partito con una coalizione denominata “progetto per la città” ed un programma, a suo dire, ben definito. Con il passare dei giorni, tuttavia, sono affiorate tutte le antinomie che contrassegnavano l’alleanza di centrodestra, messa in piedi al sol fine di vincere le elezioni anziché per governare. Da subito, il Sindaco ha iniziato a perdere pezzi del suo mosaico, tanto è vero che alla prima seduta del consiglio comunale ha dovuto pubblicamene “supplicare” un consigliere della sua ex maggioranza di votare il Presidente del Consiglio, ottenendo, almeno in quella occasione, una apparente unanimità in seno alla sua compagine. Dopo alcune settimane le prime défaillance. Dapprima con il segretario del FLI, Andrea Piano, distante anni luce dal modo di fare politica del Sindaco. Poi a ruota il resto dei partiti con Agire Insieme e PDL che si dissociavano con dichiarazione al vetriolo, attesa l’assoluta inconcludenza dell’azione amministrativa. Attualmente della compagine iniziale compaiono unicamente il Sindaco ed il Presidente del consiglio che, a leggere le dichiarazioni del coordinatore cittadino del PDL Santarsiero, sembrerebbero addirittura fuori dal PDL. Di qui, il tentativo disperato dell’ing. Luigi Pompilio che, pur di salvaguardare la sua malferma poltrona, ha messo in piedi una sgangherata “nuova maggioranza” che non ha alcun progetto politico, né tantomeno amministrativo. E’ evidente che una politica che si connota per ambiguità e camaleontismo è spoglia del suo significato più sincero, poiché impotente e incapace di offrire risposte concrete. Quando un progetto politico fallisce si dovrebbe avere il buonsenso e l’onestà intellettuale di rimettere la parola agli elettori. In caso contrario ha ragione chi sostiene che il “progetto per la città” si è trasformato in “progetto per la poltrona”.
Anche Michele Fini ha chiesto scusa alla città per essersi affidato a Pompilio…
Meglio tardi che mai. Michele Fini, vista la palese inefficienza dell’azione amministrativa, ha fatto autocritica rendendosi conto dell’errore commesso nel sostenere la candidatura e l’elezione dell’attuale Sindaco. Bene ha fatto – da politico navigato qual è – ad aver chiesto scusa alla città, circostanza che gli fa certamente onore. Il dilemma, purtroppo, è che Michele Fini ed altri autorevoli esponenti, fautori dell’iniziale progetto politico, sono frequentemente dileggiati in consiglio comunale dal primo cittadino che non disdegna di definirli con epiteti quali “vecchi marpioni della politica locale”, “gente responsabile di mille nefandezze del passato”. Considerazioni queste, affiorate nella mente dell’ing. Pompilio soltanto in quest’ultimo periodo, dopo aver furbescamente incamerato e utilizzato i voti e l’esperienza politica di costoro per vincere le elezioni.
Come giudica la strategia dell’UDC e il loro ingresso in maggioranza?
E’ unicamente una strategia tesa alla conquista del potere. Difatti, il partito sin da subito si è spaccato non sull’idea di disattendere il mandato popolare – entrare o non entrare nella nuova maggioranza – ma su chi dovesse occupare la “poltrona”. Non si può tradire così la fiducia degli elettori. Alle scorse elezioni comunali l’UDC è stato un pilastro della compagine che ha sostenuto il candidato sindaco del centrosinistra dr. Francesco Bertani. La coalizione, pur in modo risicato, è stata sconfitta al ballottaggio e coerenza vuole che chi ha vinto governa, chi perde va all’opposizione. La faccenda ha del ridicolo, in quanto fino a qualche settimana fa dai banchi dell’opposizione gli esimi esponenti dell’UDC, a più riprese, hanno marcato l’inadeguatezza del sindaco Pompilo, chiedendone in un clima dialettico pungente addirittura le dimissioni. Sono curiose le vicissitudini della vita che, a stretto giro, fanno cambiare agli individui opinioni e considerazioni a discapito, però, della coerenza e della dignità personale.
Quali sono i reali problemi della città che vanno affrontati subito a suo avviso?
In questa città stiamo vivendo un periodo di immobilismo. Crisi del turismo, congiuntura economica sfavorevole e gravi difficoltà finanziarie di Casa Sollievo della Sofferenza. Il lavoro è un’emergenza sociale e rappresenta una priorità su cui attivarsi con serietà e celerità. Bisogna portare a termine il PUG, utile a dare un definitivo assetto urbanistico e, non solo, alla nostra città. A distanza di due anni si può affermare, senza timore di smentita, che per il sindaco Pompilio il PUG è cosa sconosciuta, nonostante le interpellanze e l’incalzare sul tema dell’opposizione. Urge, inoltre, intervenire in modo concreto sull’assetto idrogeologico della città, con la cantierizzazione della fogna bianca, disattendendo le famigerate e ripugnanti “soluzioni tampone” che rappresentano una minaccia per l’incolumità pubblica e per il microambiente.
Sta per aprirsi la stagione turistica. Basterà l’ostensione perenne di San Pio, che pare certa, per rilanciare il comparto in crisi da anni o andrebbe pianificato una piano più di ampio respiro non mirato esclusivamente al turismo religioso?
La stagione turistica è partita e a riferire degli operatori del settore le cose non vanno affatto bene. Si avverte un netto calo di affluenza dei pellegrini dovuto in parte alla crisi economica, ma anche alla inadeguata accoglienza che la città offre ai turisti. L’ostensione perenne di San Pio rappresenterà certamente una boccata di ossigeno, ma a lungo andare bisognerà programmare un piano di ampio respiro che, facendo perno sul turismo religioso, rilanci l’intero territorio non scevro di bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche. Occorrerà, quindi, pensare alla promozione del turismo tout court e non solo religioso.
Una sua opinione sul fatto del giorno. Quella scritta “già piazza della rivoluzione fascista” pare non vada giù ai cittadini…
L’ennesimo schiaffo alla città dell’amministrazione di destra a guida Pompilio, che non perde occasione per dimostrarsi inadeguata e non all’altezza della situazione. Rievocare pseudo rivoluzioni che tanto hanno fatto male all’Italia e alla nostra cittadina significa riaprire una ferita mai rimarginata, fornendo alle nuove generazioni una lettura distorta e faziosa degli accadimenti storici. E’ una sconcezza che va subitaneamente rimossa, con pubbliche scuse a coloro che da cotanta superficialità si sono sentiti offesi. Concludo con una frase di Luis Sepulveda, insigne scrittore cileno, il quale afferma che “un popolo senza memoria, è un popolo che non ha futuro”.
franco
Scusa consigliere,Santoro prima di farti intervistare ti devi informare che Andrea Piano,non ne il segretario del FLI,è un semplice tesserato.Forse lui in nome di Andrea Piano ha presso le distanze dall’attuale maggioranza.Al contrario del Presidente Franco Cavorsi e dell’intero direttivofrancesco cavorsi