“Il primo voto non si scorda mai ma io, ancor prima di averlo fatto, non vedo l’ora di dimenticarlo”
Mancano all’incirca 15 giorni alle elezioni, ed è triste constatare che nonostante ore spese a leggere agende, programmi, serate passate a guardare programmi televisivi inerenti al mondo della politica, non so ancora se recarmi o meno alle urne.
Sarebbe facile rispondere d’impeto articolando il classico discorso in cui si evince l’errore nel non votare perché vorrebbe dire soltanto far decidere agli altri un futuro che ti riguarderà più o meno direttamente senza avere neanche quel briciolo, infinitesimale, di voce in capitolo che si avrebbe esprimendo la propria preferenza.
Ma mi chiedo, è giusto sentire il voto come un diritto e allo stesso tempo un dovere?
Non credo sia utile sporcare una scheda elettorale al fine di votare il male minore. In tempi di crisi è giusto risparmiare in ogni settore, perché no anche su una scheda.
Rendersi conto che tra miriadi di partiti, partitini e movimenti politici non ce n’è uno che ti rappresenti veramente, che ti dia voglia di impegnarti e di darti quell’illusione che esprimendo la tua preferenza nei loro confronti qualcosa cambierà, qualcosa migliorerà o per lo meno ci proveranno è la cosa più brutta che possa esserci alla vigilia di un voto che sarà davvero di estrema importanza per le sorti del nostro paese.
Accordi sottobanco, alleanze al solo scopo di accaparrare voti, e inciuci più o meno chiari non fanno altro che alimentare la sfiducia in un apparato statale che è davvero arrivato a toccare il fondo senza possibilità di rialzare la testa e far si che qualcosa migliori.
Uno Stato che è impantanato nella sua totale inefficienza e basato su tristi giochi di potere è qualcosa di davvero triste.
Potrei capire se mio padre, si sedesse a tavolino e dall’alto dei suoi quasi 50 anni mi facesse un discorso del genere, lo capirei perché ad una certa età ti rendi conto di quante chiacchiere hai dovuto sentir dire da quel triste mondo che è la politica, ma se queste righe, questo genere di discorso lo butta su un ragazzo di 20 anni che dovrebbe ancora vivere in quella convinzione, in quel sogno giusto o meno che sia dove grazie al suo impegno, grazie all’impegno alla passione di tutti i giovani come te all’orizzonte ci sarà qualcosa di migliore, bhè credo che ci sia davvero qualcosa di grave sullo sfondo.
La mia generazione dovrebbe rappresentare il futuro, dovrebbe costituire fisiologicamente la nuova linfa del mondo politico. Ma con i tempi che corrono e con i personaggi che la frequentano sto vivendo sulla mia stessa pelle un allontanamento progressivo verso un mondo che non sento mio, dominato da tanto male affare e niente più. Una sfiducia che aumenta sempre più avvolgendo tutti i miei coetanei in una spirale che non so dove ci porterà ma sicuramente a nulla di roseo.
Forse non ho scritto niente di nuovo, e niente che non si sapesse già da tanto, ma volevo far sentire la mia voce perché quando sento dire che il primo voto non si scorda mai ma io, ancor prima di averlo fatto, non vedo l’ora di dimenticarlo.
Christian Martino
Sante Barbano
Ritengo che se non si è consapevoli del voto è giusto non andare a votare.
Si è sempre votato il meno peggio; ricordo, e mi viene il vomito, il mio primo voto, poi ho sempre cambiato e sono sempre rimasto deluso, nelle ultime tornate ho evitato di votare partiti e persone che hanno dimostrato di essere fuori dal mondo..
Oggi penso che esista -per la prima volta- l’opportunità per il cittadino di contare senza alleanze, senza soldi, senza l’asfissia del partito, se è utopia o meno bisogna provare.
Voglio dare un consiglio: il voto delega ormai è una delusione, un fallimento, votate per voi, dovete migliorare voi questo paese non aspettare gli altri. Anche io da più giovane facevo questo ragionamento.
Allontanarsi dalla politica è sbagliato, è il più grosso errore che un giovane possa fare.
Bisogna combattere certi politici, dare fastidio in massa, con queste elezioni abbiamo la possibilità di castigare severamente i venditori di fumo e coloro che si ergono a soluzione di problemi da loro creati in decenni di riscaldamento di poltrone in palazzi istituzionali. Ciao.
Sante Barbano