A colloquio con Andrea Piano, Presidente di Azione Giovani
Da giovane allentino come vede il PdL?
Il passaggio è stato traumatico e non del tutto condiviso. Ricordo ancora il giorno del congresso fondativo: più che un congresso mi sembrava una riunione di una società di multi-level marketing, dove si stava vendendo qualcosa, ma nessuno sapeva cosa. Tutti, però, erano contenti perché avevano ricevuto il kit del pidiellino perfetto (valigetta con bandiera). Era anche facile osservare la
differenza che vi era (e che forse vi è ancora) tra noi di AN e FI. Loro in giacca e cravatta e noi informali e pronti a lottare non per una persona, ma per un’ideale.
Se queste sono le premesse….Perché allora ha aderito al PDL?
Nessuno mi ha spiegato come fare ad aderire al PdL e forse nessuno attualmente lo sa, quindi, non ho scelto né di aderire né di non aderire. Sono rimasto semplicemente alla guida del movimento Azione Giovani che non si è sciolto con Alleanza Nazionale. Inoltre, alcuni sostengono che il PdL non sia un partito, ma un movimento popolare, dove il popolo, a chiamata, deve rispondere “Sì Padrone”. Onestamente…. Non so se questo mi sta bene.
Parliamo del partito sul territorio. Alle scorse elezioni locali cosa è successo?
Siamo andati divisi perché la situazione era ancora acerba per permettere alle idee dei due partiti di confluire omogeneamente nel Pdl. I percorsi, in molti casi, erano antitetici e trovare una sintesi
è stato impossibile. In realtà con i nostri coordinatori provinciali cercammo una soluzione
e proponemmo addirittura delle primarie per scegliere uno dei due candidati sindaci, ma ricevemmo, come unica possibilità, quella di aggregarci. Dopo quelle elezioni, che hanno visto il PdL penultimo nella provincia di Foggia nonostante il vento in poppa, sarebbe stato opportuno aprire un serio dibattito sul neonascente movimento o partito o contenitore, invece, in pure stile
forzista qualcuno si è messo sotto l’ala del proprio vassallo e ha proseguito come se nulla fosse successo. E a volerla dire tutta, oltre al danno anche la beffa di molti che pur di impedire la vittoria del centro-destra “alternativo” hanno votato PD. La matematica non è un’opinione!
Veniamo ad oggi. Sta nascendo
Nei mesi scorsi durante gli incontri a gran voce ho sostenuto due punti: la mia indisponibilità a condurre il neomovimento giovanile del PdL e la necessità di meritocrazia.
Ma facciamo un passo indietro. All’indomani della nascita del PdL, alcuni si erano arrogati il
diritto (sempre in stile "forzista"), di condurre il movimento giovanile del PdL firmando anche patti vergognosi di collaborazione con i giovani del PD (e questo non mi ha stupito più di tanto vista
già la simpatia politica nelle passate elezioni). Sicuramente non è stato un buon inizio, anche perché qualcuno voleva rappresentare un movimento giovanile di cui non conosceva nulla,
nemmeno il nome (perché non esisteva ancora). Lasciamo, per un attimo, da parte i trascorsi storici e occupiamoci del presente: la prossima settimana verrà nominato un coordinatore della Giovane Italia che avrà il compito di traghettare il movimento fino al congresso del prossimo anno.
Come verrà scelto questo coordinatore?
Per quanto mi compete avevo suggerito ai miei coordinatori provinciali di trovare un nome “di sintesi” per la mia città. Per ovvie ragioni quel nome non può essere né il mio né quello del
precedente coordinatore di FI. Si sta cercando la quadratura del cerchio su un nominativo, ma
attualmente le trattative sono in fase di stallo. Nel frattempo è arrivato l’ordine dagli ambienti forzisti di inserire un nominativo sul quale sia noi che i giovani di FI nutriamo seri dubbi, per usare un eufemismo. Si sa le elezioni regionali sono vicine e qualcuno pensa che occupando il posto di coordinatore giovanile possa avere una chance in più di vittoria. Il sistema "forzista" insomma, basato semplicemente sulla sudditanza, vuole colpire ancora.
A marzo prossimo ci saranno le elezioni regionali. Ovviamente ha le idee chiare su chi “spingersi”
Senza dubbio voterò e farò campagna elettorale per una persona che possa garantire a noi Sangiovannesi una voce nel consiglio regionale e che faccia anche i nostri interessi. Il popolo sangiovannese ha sempre dato e ricevuto poco. E’ ora di dare per ricevere e per contare di più
sia a livello regionale, sia a livello nazionale. Io credo che l’attuale Presidente del Parco del Gargano, Giandiego Gatta, sia l’unica persona che possa garantirci tutto questo.
Sembra esser chiara la sua posizione ma… il suo futuro nel PdL?.
Qualcuno disse "hanno ucciso il Duce, non obbedirò più a nessuno", è chiara la mia posizione?