Una storia fatta di solidarietà e impegno verso la collettività e il territorio
Quali riflessioni ˗ tra le tante possibili ˗ possono suggerirci le celebrazioni per il Centesimo Anniversario della Cassa Rurale di Prestiti di San Giovanni Battista, poi Cassa Rurale ed Artigiana, ora Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo?
Cassa Rurale, sì, perché anche un semplice tratto lessicale contiene ed esprime la mozione degli affetti.
Ebbene, la Cassa Rurale è la celebrazione di un sogno teso ad ispirare un processo di evoluzione culturale, a definire un percorso di emancipazione sociale che ha dapprima investito la nostra comunità, per poi contaminarne altre del territorio.
Il 1918 si innesca quel dispositivo che proietta infatti l’umanità nelle dinamiche del Novecento, nel confuso agitarsi di un secolo tanto breve quanto veloce.
E la Cassa Rurale assume i disordinati ed irrequieti riverberi di quel mondo, improvvisamente moderno.
In un paesino garganico, relegato ai margini dell’allora Regno d’Italia, uomini pressoché sconosciuti, guidati dall’autorevole carisma di un arciprete, dimostrano di essere attendibili interpreti della Storia.
Perfino analfabeta qualcuno, ma tutti quei ventitré uomini, grazie alla loro capacità di esercitare il rigore della coscienza, conferiscono dignità a persone dai diritti negati.
Cento anni: una storia.
Attraverso la fortunata eredità dell’Archivio Storico, noi oggi possiamo individuare nuovi terreni d’indagine, collaudare moderne metodologie di ricerca, elaborare validi sistemi interpretativi.
Grazie alla Cassa Rurale, possiamo conoscere e scrivere una storia popolare, condividere e raccontare la memoria di una comunità che si riconosce in quel «patrimonio sacro» (sono parole risalenti al lontano 1930, di un mai dimenticato presidente, Matteo Capuano), tale da essere inteso e valorizzato come autentico bene culturale.
Ed oggi, quale insegnamento, quale lascito intende affidarci la centenaria storia della Cassa Rurale?
Esorta tutti noi a scuoterci dal cronico torpore della nostra infallibile mediocrità, affinché i nostri pensieri e le nostre azioni si definiscano in rapporto alla dimensione ed alla misura del sogno.
Come il sogno del 1918.
Un sogno, dal costo di 10 lire.
Un sogno, di 100 anni.
Comunicato BCC