Primo giorno per la personale di Salvatore Marchesani al Cala la Sera Caffè
Per tutto il mese di ottobre è possibile visitare, con ingresso libero, la mostra del pittore sangiovannese Salvatore Marchesani nei locali del Cala la Sera Caffè di San Giovanni Rotondo dalle 20 in poi. Dodici sono le opere esposte che fanno parte del filone “Paesaggi dell’anima”, la mostra che ha portato Marchesani in giro per l’Italia. Reduce da una personale dei giorni scorsi – di grande successo – a Giovinazzo, il pittore è pronto per nuove sfide. Oltre alla mostra tutta sangiovannese farà parte, infatti, di una collettiva a Molfetta a partire dal 12 ottobre prossimo.
La mostra, dal titolo “La camera luminosa”, presenta polimaterici su tela di diverse dimensioni (dagli 80x80cm ai 40×40 cm) ed è incentrata su un’accurata ricerca dei segni dell’anima. Con uno stile tutto personale di grande impatto, sulla tela raffigura i percorsi che l’animo umano predilige davanti all’arte e alle emozioni.
Nella foto: il pittore sangiovannese Salvatore Marchesani nel suo laboratorio
BIOGRAFIA
Salvatore Marchesani è nato a San Giovanni Rotondo (FG) il 31 gennaio 1973. Si diploma presso il Liceo Artistico e conclude gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia nel corso di Pittura .
La sua attività artistica ha inizio fra collettive e concorsi fra cui :
– Mostra di pittura e incisione Expoarte (BA)
– 1° premio " il De Nittis" di Barletta – Premio di pittura "Arte Sacra" Lecce
– Premio di pittura "Versoarte" Roma
– "Punto e passa Arte in Movimento" ( Mostra itinerante ) organizzata dall’Accademia di Belle Arti ( FG )
– Mostra itinerante " Il Panciotto Futurista " Roma
– Premio nazionale di pittura "Loro Ciuffenna " Arezzo
– 2° premio di pittura " DIOMEDES" Manfredonia (FG )
– Nel 2004 progetta la sua prima personale dal titolo " Percorsi "
– Nello stesso anno entra a far parte della compagnia teatrale (Artisti di Provincia ) come Scenografo .
– Nel 2006 omaggia l’artista F.P.Fiorentino con un dipinto scenografico dal titolo "Spazialismo cosmico" dalle dimensioni di mt. 16 x 3,20.
– Nel 2007 espone nel chiostro comunale "F.P.Fiorentino" di San Giovanni Rotondo con una mostra di Carte telate dal titolo "Geografia dell’anima"
– Nel 2008 partecipa al "MUSAE" ( Museo Urbano Sperimentale d’Arte Emergente ) . Evento patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attivita ‘Culturali .
– " MUSAE 2008" prima tappa , –Area Nolana ,seconda tappa – Jesolo – , terza tappa – Sardegna- circuito 1 e 2, quarta tappa area – Catanese- .
– Nel 2008 espone in collettiva " FIGURA E PAESAGGIO " a San Giovanni Rotondo (FG) .
– Nel 2008 espone a Giovinazzo presso Atelier Anforah”
Vive ed opera a San Giovanni Rotondo.
CRITICA
In viaggio
Col pennello e con la tela l’artista compie e rende disponibili i più profondi e significativi viaggi dell’anima, indicando ai propri simili vie e percorsi (reali e metaforici) colmi di analogie e senso.
Salvatore Marchesani è pittore/cantore di S. Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia (terra pugliese – di Padre Pio – arcaica e feconda nell’entroterra del Gargano); i suoi paesaggi informali (vedute, scorci e profili di: poderi, masserie, pianure, monti, dirupi…), eseguiti in più prospettive (frontali, laterali, aeree ecc.), evocano una dimensione spirituale e vibrante, rappresentata in un contesto/paradosso di “eloquente silenzio”.
Le immagini del giovane – se pur artisticamente maturo pittore – sono tutte dotate di un forte ritmo espressivo (caratterizzate da pennellate/campiture espressioniste e solari) e si affermano – in una variegata e piacevole tavolozza dal gusto mediterraneo – per fisicità e forza evocativa del colore. In questi “paesaggi” immaginari e reali la terra (sostanza e matrice primordiale) sembra dilatarsi a dismisura e richiamare altra terra, in uno spazio denso e comunicativo di fondamentali logiche e dinamiche della vita.
L’opera di Marchesani tuttavia, nell’ultima sua recente produzione, è concentrata sul tema del cuore (diviene l’elemento visivo centrale) che sembra assorbire e sintetizzare i temi precedenti del Paesaggio e dell’Esterno”(il cuore è ciò che contiene… e non solo) ed utilizzare una cifra artistica rinnovata (non si vede più prospettiva, si annullano i volumi, compaiono parole e frasi a mo’ di graffiti, si va affermando un linguaggio più calligrafico e gestuale…), a mio parere più forte, ancora più stilisticamente aggiornata ai linguaggi espressivi del Contemporaneo; solo il colore resta invariato nell’impianto compositivo, ed è lo stesso di sempre, ma non c’è da meravigliarsi (è tutto in perfetta coerenza): anche e soprattutto quello… è cuore.
Fedele Boffoli
Le cose che non passano
Esistono delle cose che non possono essere cancellate perché fanno parte di un tempo trascorso, passato. Fatti, avvenimenti ed esperienze sono indelebilmente registrati dentro di noi, e continuano ad agire, anche se non ce ne rendiamo conto. E’ in questo universo di segni ed emozioni della memoria che la pittura di Salvatore Marchesani ci introduce, un percorso che si snoda attraverso quei sentieri che nella realtà diventano i luoghi di culto e di passaggio di una umanità varia e inquieta. La materia pittorica si distende sul supporto bidimensionale della tela con la stessa intenzionalità con cui l’uomo lascia i segni del suo passaggio sul territorio. Un palinsesto di immagini che volta per volta vengono aggiunte, tolte o trasformate. L’artista consacra il forte legame con la sua terra, il Gargano, attraverso i tratti che ci riportano a ciò che siamo stati, a ciò che abbiamo pensato, a ciò che abbiamo voluto o negato, goduto o sofferto, in sintesi a ciò che siamo oggi; ma l’universo segnico non si limita a quello materiale, va oltre e disegna una geografia dell’anima ben più vasta e articolata. Tracce esterne che si confondono con quelle interiori, ricordi che riemergono dai segni incisi nella materia pittorica.
S. Marchesani ripercorrendo l’esperienza informale del novecento approda ad uno stile tutto suo, deciso e materico in cui l’unico elemento riconoscibile rimane, emblematico, il profilo stilizzato del cuore, vero contenitore per eccellenza. In esso si ritrova l’essenza dell’uomo e del suo rapporto con il creato. L’artista ci aiuta a capire che disfare il passato, dimenticare o censurare significa mentire e allontanarsi dal percorso di realizzazione dell’essere.
Francesco Mignacca