di Berto Dragano
C’è poco da meravigliarsi sul come è stata avviata la differenziata nella nostra città.
La raccolta differenziata dell’amministrazione Pompilio era già partita con un gesto comunicativo stile Istituto Luce che cercava di comunicare la sua demagogica sensibilità verso la questione rifiuti. Una voce lanciata da un megafono ricordava che da gennaio (2012) iniziava la raccolta dell’organico nel centro storico, ma soprattutto suonava come un allarme alla questione rifiuti. Un allarme emergenza rifiuti che da diverso tempo veniva rincorso dagli amministratori che si sono succeduti, senza ottenere grossi risultati.
Mentre inermi aspettavamo tale scadenza, i cittadini rimanevano la parte lesa.
Nonostante i proclami dittatoriali, il problema ha continuato ad esistere. Un problema rifiuti che coinvolge la nostra città, ignorato e poi affrontato da un sistema politico improvvisato e incapace di assolvere alla questione sempre più grave.
L’abitudine ad assecondare il cattivo servizio della società di gestione rifiuti, che non è riuscita a implementare seriamente un sistema di raccolta in tutta la città, non esonera la responsabilità politica di chi tenta, inutilmente, di amministrare la cosa pubblica.
Per rendersi conto che la questione rifiuti è oramai allo sbando, è sufficiente farsi un giro per la città e parlare con la gente.
Finalmente la raccolta differenziata è iniziata e ridurre la produzione dei rifiuti è la prima cosa da fare.
Per risolvere il problema basterebbe applicare la legge quadro sui rifiuti. Esso indica infatti che il problema dei rifiuti solidi deve essere affrontato con i seguenti principali interventi: Riduzione della produzione, Riuso, Riciclaggio.
Non si può risolvere il problema rifiuti senza fare una raccolta differenziata seria, applicando usi, sistemi che presentano il vantaggio di consentire il pagamento della “tassa dei rifiuti” in proporzione al quantitativo di rifiuto indifferenziato consegnato e in maniera inversamente proporzionale al quantitativo di monomateriale raccolto.
Regioni del Nord e centro Italia si sono già da tempo incamminati su questa strada: in Veneto, per esempio, la raccolta differenziata è intorno al 50% e solo l´8% dei rifiuti è incenerito.
E’ necessario però che amministratori e cittadini si impegnino entrambi per raggiungere obiettivi rilevanti.
La responsabilità della raccolta dei rifiuti non è solo dei cittadini, ma anche di chi amministra, che deve diffondere informazione e formazione, sostenere associazioni ambientaliste, fare applicare una seria raccolta differenziata domiciliatizzata, porta a porta in tutta la città.
La raccolta differenziata è iniziata e non credo che la nostra città sia pronta a superare o magari raggiungere il 65%, noi cittadini siamo destinati a subire un ulteriore tassa ma non abbiamo attenuanti per non differenziare.
In effetti una colpa noi cittadini ce l’abbiamo: non ribellarci e chiedere ragione del denaro pubblico.
“Non credete quando ci dicono che la raccolta differenziata non serve. Funziona: e se ci sono irregolarità vanno denunciate” – Rossano Ercolini da Capannori (dove la differenziata è all’80%)
Berto Dragano
fdicosmo
Ho avuto modo di farmi una chiacchierata con Rossano in occasione di un Convegno sui Rifiuti.
Rossano Ercolini è un maestro della scuola elementare “Niccolò Tommaseo” di Segrmigno in Monte, una frazione di Capannori in provincia di Lucca.
La sua attività di insegnante-ambientalista è stata indicata nella motivazione del premio Nobel per l’Ambiente ricevuto da Obama.
Rossano, quando sentì parlare del progetto di edificazione di eventuale inceneritore nel suo comune di Capannori, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese.
Franco Di Cosmo