“Berlusconismo e clientelismo”
di Gennaro Palladino
Sento il dovere di
fare una precisazione rispetto all’incontro sul varo della Fabbrica della
Politica svoltosi alcuni giorni fa nel Chiostro comunale che ha registrato una
attenta analisi dei risultati dei referendum elettorali prima, e delle
amministrative poi, alla presenza di una qualificata platea.
Un impegno, mi impediva la presenza alla discussione anche per quanto
riguarda l’analisi del voto amministrativo. Per cui considerando ciò, l’amico Gianfranco
Pazienza mi ha chiesto comunque un breve intervento sul risultato delle
amministrative locali.
Per la fretta, non
solamente sono stato breve, ma credo di essere stato lampante poiché mi sono espresso
con una semplice battuta: ”Anche a San
Giovanni Rotondo come nel resto d’Italia è stato sconfitto il berlusconismo”. Apriti cielo!!!
La battuta, a qualcuno, è sembrata il classico “lancia il sasso e nasconde la mano” per il fatto che alla battuta
non sarebbe seguita una solida discussione poiché non avrei potuto ascoltare
gli altri interventi. Certamente mi scuso con chi avrebbe voluto che precisassi
meglio il mio pensiero, con relative repliche, per cui a questo non mi
sottraggo e ribadisco il pensiero sopracitato che poi è quello di tante persone
comprese quelle che votano a sinistra.
Che cosa mi induce
a questa analisi? Al di là della scelta personale del voto, ho avuto il sentore
che la gente fosse scocciata da un modo di far politica di stampo berlusconiano
fatto di “con me o contro di me”, di promesse non mantenute, continui “braccio
di ferro” divisioni, muscoli, proclami ed inconcludenze. Io,questo modo di far
politica l’ho voluto abbinare ad un sostantivo: berlusconismo.
Come quello
manifestato continuamente da questo governo nazionale. Come quello imitato in
tante occasioni anche dal Partito
Democratico senza tralasciare l’ormai assuefazione a questo “credo” da parte
della maggior parte della classe dirigenziale nazionale e locale, di destra, di
sinistra, di centro, di sotto e di sopra. Ma per spiegare meglio, dal mio punto
di vista che cosa intendo con berlusconismo, aggiungo e semplifico con un altro
sostantivo: “clientelismo”.
Quel clientelismo
finalizzato all’acquisizione del consenso che ha impedito una libertà di
pensiero specialmente i giovani. Quella necessità di schierarsi in attesa di un
favore consapevoli del fatto che poteva e doveva essere un diritto, aspettando
una sistemazione delegando ad altri il proprio futuro.
Quel clientelismo
che invogliava a dormire impedendo una vera autodeterminazione, una voglia di
crescita culturale, sociale e politica.
Quel clientelismo
che ha imbastardito la nostra società di omertà, di deresponsabilizzazione, di
menefreghismo, di egoismo, di discriminazioni ecc.ec..
Per quanto mi
riguarda, (e pensavo di essere in buona compagnia, ma …ahimè!) non ho mai avuto
particolari simpatie, e non dal punto di vista ideologico, per quella balena
bianca e successivo pentapartito che ha governato l’Italia per 50 anni
ricorrendo massicciamente a questo sistema clientelare che solo Maastrich ha
tentato di sciogliere.
Oggi, dal mio
modesto punto di vista, a questo “tentativo”, voglio accomunare la voglia degli
Italiani di risollevarsi e dire basta.
La politica di Berlusconi
ha spaccato l’Italia in due, il risultato di queste ultime elezioni danno la
buona impressione che ci stiamo avviando verso una nuova unità perché la gente
ha aperto gli occhi e sa quel che vuole.
Non esiste una politica,oggi, che possa fare a meno di
antenne e di sensori. Impari a leggere i segnali che arrivano e non solo
dall’Italia!
Al prossimo
incontro!!!
Gennaro Palladino