Il malcontento da diverse prospettive
Si è conclusa tra non poche polemiche la tanto attesa festa della Madonna delle Grazie.
Da una parte quelle di chi non ha accettato di buon grado che ancora una volta, in nome delle norme anti-covid, siano state annullate le tre processioni che caratterizzano questa festività da oltre un secolo, dall’altra quelli che, green pass alla mano, avrebbero voluto partecipare alla programmazione musicale al Parco del Papa.
Considerando le modalità con le quali l’organizzazione dei festeggiamenti è stata affrontata e tutte le misure anti-covid applicate per la salvaguardia della popolazione, dove eccessive dove quasi inesistenti, forse le polemiche che hanno caratterizzato questa festa patronale non sono poi così immotivate.
Certamente il fulcro della festa sarebbe dovuto essere la processione che non ha avuto luogo in quanto sarebbe stata potenzialmente un amplificatore per la trasmissione del covid che però allo stesso tempo non diventa trasmissibile quando ci si trova in presenza delle bancarelle montate una a ridosso dell’altra con la clientela accalcata tutt’intorno.
Ma non finisce qui, pochi metri più in là dall’area mercatale andava in scena un altro paradosso: la presenza massiccia di persone che faticavano a riuscire a consumare i biglietti sulle giostre, accalcati in attesa del loro turno, mentre nel prospiciente Parco del Papa per l’ingresso agli spettacoli venivano messi in atto tutti i più rigorosi sistemi di controllo anti-covid e in osservanza delle regole in vigore per i concerti si accedeva con green pass indossando la mascherina e mantenendo le “dovute” distanze di sicurezza.
Ovviamente l’ingresso contingentato era a numero chiuso, quindi una volta esauriti i posti disponibili (meno di 1.000) tanta gente accorsa per ascoltare voci importanti del panorama musicale italiano aveva due opzioni o tornare a casa a malincuore o restare fuori dai cancelli e ascoltare il concerto da lì.
Questa seconda opzione è stata sicuramente la più gettonata… così mentre all’interno i pochi fortunati partecipavano in piena sicurezza ai concerti, oltre la recinzione del Parco del Papa si consumava un altro triste spettacolo fatto di assembramenti, delusione, lamentele, disapprovazione e malcontento.
Proprio malcontento è la parola che più di tutte rappresenta questa ultima festa della Madonna delle Grazie.
Il malcontento di chi avrebbe voluto onorare la Madonna con una bella processione.
Il malcontento di chi, pur avendo il green pass, è arrivato troppo tardi, e ha dovuto rinunciare al concerto di Riccardo Fogli, Silvia Mezzanotte e Bugo perché ha trovato le porte chiuse.
Il malcontento di chi è rimasto fuori e invece ha saputo dai presenti che c’erano tante sedie vuote.
Il malcontento di chi ritiene, giustamente, che se si fa uno spettacolo pubblico con soldi pubblici – determina con impegno di spesa per la festa di Santa Maria delle Grazie – e le regole prevedono ingressi così irrisori si sarebbe dovuto evitare di fare una festa riservata a pochi e che sarebbe stato meglio rimandare a tempi migliori un cartellone artistico di tutto rispetto come quello in programma nella tre giorni di festa patronale.
Il malcontento di chi ha fatto tante rinunce in questi mesi e guardando la festa dal di fuori teme che sia stata un possibile serbatoio di contagi.