“Allagamenti: il nostro solito disagio”
Pubblichiamo di seguito la lettera dei ragazzi dell’ITIS “Di Maggio” che nella giornata del 22 novembre è stata inviata per le rispettive competenze al Presidente della Provincia di Foggia ed al Sindaco di San Giovanni Rotondo.
Ai ragazzi abbiam fornito fin dalla fase di impostazione della lettera il nostro supporto, realizzando per loro il video-denuncia (in calce pubblicato) che raccoglie le foto più significative scattate dagli stessi studenti per documentare in maniera inequivocabile le difficoltà di un “ordinario giorno di pioggia”.
Al Presidente della
Provincia di Foggia
Al Sindaco di
San Giovanni Rotondo
Spett.li Autorità,
Vi scrivo in qualità di rappresentante d’Istituto degli studenti dell’ITIS “Luigi Di Maggio” e a nome degli stessi alunni che lo frequentano per portare formalmente alla Vs. conoscenza tutto il disagio che sistematicamente dobbiamo affrontare ogni qual volta nella nostra città, San Giovanni Rotondo, si verifica un evento naturale: la pioggia!!!
L’ultimo di questi, solo in ordine cronologico ma non per “intensità”, è stato quello riferibile alla mattina dello scorso 12 Novembre. La situazione nella quale ci siamo trovati recandoci a scuola è stata quanto meno sconvolgente, così come potrete verificare visionando le foto allegate alla presente.
Sfortunatamente il nostro Istituto è ubicato nella zona bassa della città, quella più soggetta ad allagamenti. In sostanza, tutta l’area circostante (e antistante) l’entrata della scuola, viene letteralmente inondata tanto da rendere impraticabile l’accesso alla struttura scolastica. È duro ammettere che tali situazioni non sono conseguenza di piogge intense e temporali violenti ma che si verificano anche in caso di deboli precipitazioni.
Il “salto alla pozzanghera” è ormai divenuto il nostro sport ufficiale dei giorni uggiosi. Arrivare in classe con i piedi asciutti è quasi del tutto impossibile.
Da considerare, tra l’altro, che l’Istituto è frequentato da studentesse e studenti provenienti da Manfredonia, Monte Sant’Angelo, San Marco in Lamis, Carpino, Rignano, Cagnano, ecc… A differenza dei sangiovannesi che in qualche modo possono accedere all’Istituto cercando strade di avvicinamento “più asciutte”, per loro il disagio è maggiore perché le fermate dei rispettivi pullman si trovano tutte tra via Foggia e Corso Roma, punti questi, come accennato in precedenza, ove si concentra il maggior volume di acqua che non riesce a defluire.
Le scene di cui spesso siamo, nostro malgrado, protagonisti ed a cui assistiamo inerti hanno quasi del tragi-comico: camminare con i pantaloni tirati fino alle ginocchia, avanzare come equilibristi su passerelle di fortuna improvvisate con qualche asse di legno e mattoni forati, ci lascia e lascia tutti sbigottiti. Tutto questo non è da paese civile!!!
Ma ritorniamo a martedì 12 Novembre quando la situazione è davvero degenerata: si è reso necessario anticipare il termine delle lezioni di un’ora considerato che l’ormai già elevato livello dell’acqua aveva raggiunto il limite massimo di sicurezza tant’è che il piano terra ne subiva già i “primi segni”.
Potete solo immaginare quanto abbiamo vissuto, invitandovi nuovamente a visionare le foto allegate. Saggia, quindi, la decisione del dirigente scolastico di “evacuazione” anticipata, avvenuta attraverso l’uscita alternativa della palestra, anche se una volta fuori abbiamo dovuto fare i conti con strade allagate, traffico in tilt e mezzi pubblici irraggiungibili.
Scene di “non ordinaria” follia: tanti, soprattutto i pendolari, con le scarpe in mano e pantaloni alle ginocchia a percorrere tutto il tratto di corso Roma e via Foggia.
È evidente che tale situazione è causata dalla INEFFICENZA DEI SISTEMI DI DRENAGGIO DELL’ACQUA PIOVANA presenti nei pressi della scuola.
Noi studenti chiediamo, anzi, pretendiamo una soluzione concreta a questa situazione ormai indecente e scandalosa.
Confidiamo di ricevere una celere risposta ma soprattutto un definitivo intervento, per le rispettive competenze, da parte dei destinatari della presente denuncia.
Matteo Ercolino (Rappresentante d’Istituto, ITIS “Di Maggio”) & gli studenti dell’ITIS
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gargice
Non posso che confermare: ogni precipitazione, pur di debole intensità, “allaga” gran parte della zona bassa di San Giovanni. Ciò non accadeva 10-15 anni fa.
Disagi sia per i pedoni che per gli automobilisti.
Un paese nato sulle pendici della montagna si è affossato a valle, nonostante conoscessimo San Marco in Lamis e il nostro “Pantano”. È insulto all’intelligenza umana.
Sante Barbano
riontino mario
10-15 anni fa la zona. era l’inghiottitoio naturale dell’acqua di tutto il paese.Oggi c’è solo cemento ed asfalto.
Grazie infinite a tutte le amministrazioni comunali per la cementificazione selvaggia, per le speculazioni edilizie, per la mancanza di un piano di deflusso delle acque. Grazie infinite a tutti i geometri, ingegneri e tecnici che hanno permesso tutto questo. Complimenti alla vs intelligenza e professionalità.
Speriamo che non arrivi mai l’acqua che è arrivata in Sardegna. Sennò… povero S. Giovanni.
mario riontino