“Gli slogan servono a poco. Ora vogliamo i fatti”
Non è solo una questione burocratica ma un problema economico, ecologico, etico per via delle risorse finite del nostro pianeta.
La raccolta differenziata nel nostro comune rimane su percentuali molto basse 12-14%, vuoi per una ditta appaltatrice inefficiente e incapace nella gestione del ciclo dei rifiuti, vuoi per amministrazioni poco attente alla tematica in questione.
Premesso che la quantità di RSU in 8 anni (dal 2004) è diminuita di circa 1.000 tonnellate (con residenti uguali o superiori), quindi se prendiamo come riferimento i dati del capitolato del 2006 la percentuale, in termini assoluti, si abbassa ancora; ci sono tante difficoltà per far decollare la raccolta differenziata ma senza le figure professionali adatte, una ditta seria, dei funzionari operativi, unavigilanza davvero assidua, anche in grado di sanzionare, cosa potevamo aspettarci?
Nel capitolato sono elencate le sanzioni da infliggere alla ditta, oltre alla conclusione anticipata del contratto per inadempienze, ma ciò sembra scritto solo per questioni formali.
Qualcuno in Comune non si è mai reso conto di avere un forte potere di controllo sulla (pessima) gestione del ciclo dei rifiuti?
La prassi amministrativa sembra non curarsi dell’inottemperanza dei regolamenti:
ad esempio, le decine di punti per la raccolta delle pile esauste (50?) o dei farmaci (20?), il lavaggio settimanale dei cassonetti, i mezzi nuovi (perché noi quelli abbiamo pagato e stiamo pagando per l’appalto), erano opzionali? Il pagamento della Tares è facoltativo?!
Altro esempio, il numero dei cassonetti calcolato per un’indifferenziata del 75%:
con lo scenario attuale è impensabile, per un minimo di decoro urbano, la continua riduzione dei cassonetti se non proporzionata a un aumento della differenziata.
L’acquisto delle compostiere, con soldi pubblici, ha provocato non poche polemiche, dopo tra l’altro l’inutile (?) consulenza di Tornavacca, con ulteriore spese a carico della comunità, poi osteggiata proprio dal dirigente comunale.
Ma vogliamo ricordare anche le pesanti indagini pendenti sulla ditta appaltatrice (vedi in basso), il centro di raccolta comunale troppo distante dalla città, la mancata sensibilizzazione negli istituti scolastici e della popolazione meno incline ad attivarsi per una corretta raccolta differenziata.
Tre amministrazioni hanno miseramente fallito nella gestione dei rifiuti: 2 di centrosinistra e l’attuale di centrodestra, senza dare mai una minima svolta alla raccolta differenziata; inoltre abbiamo assistito a una raccolta tradizionale sempre più indecorosa, con una città più sporca rispetto agli anni precedenti.
Gli slogan dell’ex assessore¹ o l’ultimo di Longo “In 5 mesi differenziata al 40%”² servono a poco se non arrivano i fatti.
Ad oggi, visto che i costi di gestione e di tassazione sono in forte risalita, vedasi Tares con costi in alcuni casi triplicati, ci domandiamo se esistono dei responsabili, in ordine, della parte politica, della parte amministrativa e soprattutto della parte dirigenziale per il mancato raggiungimento del 25% di raccolta e riciclaggio di rifiuti urbani entro 2 anni (art. 10 regolamento per la disciplina dei servizi di igiene urbana23/02/2006).
Infine chiediamo se l’ecotassa di 28,82 €/T verrà applicata nel 2014 costituendo un altro aggravio di 200/300 mila euro annui per le casse comunali (per 40% della RD non raggiunta L.R. n.38 30/12/2011).
Chi sbaglia va a casa!
Movimento 5 Stelle
San Giovanni Rotondo