La famiglia Sicari porterà le offerte della cerimonia al Papa
Sarà la famiglia Sicari, idealmente unita a san Pio e a san Leopoldo nell’accettare con fede il grande mistero della sofferenza, a portare il pane e il vino all’altare di Papa Francesco questo pomeriggio, all’offertorio, durante la Celebrazione Eucaristica del Mercoledì delle Ceneri.
L’ordinaria quotidianità di questo nucleo familiare venne sconvolta il 14 luglio 2004 con la nascita di Mariangela, alla ventottesima settimana di gestazione da parto gemellare, presso l’Ospedale di Reggio Calabria. Già durante la gravidanza, alla nascitura era stata diagnosticata una malformazione del volto. Per questo, al primo mese di vita fu trasferita, con aereo militare, all’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma per affrontare un intervento di chirurgia plastica. Ma, in seguito ad un episodio acuto d’insufficienza respiratoria e a una grave infezione, la piccola fu ricoverata in terapia intensiva neonatale, dove rimase per un anno e due mesi. Durate questo lungo periodo, Mariangela e la sua famiglia dovettero affrontare tanti interventi chirurgici e drammatici momenti di emergenze.
I suoi genitori, pur non lasciandola mai sola, dovevano accontentarsi di vederla stando dietro a una gelida porta a vetro. A gennaio del 2005 la piccola ebbe un arresto cardiocircolatorio che rese necessario collegarla ad un ventilatore. La risonanza dell’encefalo evidenziò un quadro molto compromesso. Dopo numerosi tentativi di alimentazione per via enterale, fu sottoposta ad una gastrostomia. Solo nell’agosto del 2005, la piccola Mariangela fu dimessa dall’ospedale. La «stella cometa» della famiglia – come viene definita oggi dai fratellini – entrò per la prima volta nella sua casa, dove iniziò un faticoso cammino verso la serenità, che doveva necessariamente passare attraverso un’adeguata terapia riabilitativa. Dopo aver consultato i migliori centri europei, la famiglia Sicari si è affidata al presidio residenziale “Gli Angeli di Padre Pio”, che rappresenta l’eccellenza della Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus” dei frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo.
Qui, grazie all’affetto e alla professionalità di medici ed operatori della riabilitazione, oltre a migliorare le sue competenze psico-fisiche, Mariangela ha acquisito una particolare confidenza con colui che ormai chiama «nonno Pio»: tende la mano verso una sua statua, la accarezza, gli sorride. Quattro anni di terapia, in un ambiente che è diventato la sua grande famiglia, con tecnologie innovative, imponenti ed esclusive per l’erogazione di prestazioni riabilitative robotizzate, ora consentono a questa bambina di sorridere, mangiare, camminare con l’aiuto di una mano o di un deambulatore, andare a scuola, iniziare a controllare gli sfinteri e di pronunciare, per la prima volta, la parola «mamma».