Checco Zalone, sindaco.
Checco
Zalone sindaco della città di San Giovanni Rotondo. Lista di riferimento “Lu,
Me…dici?”. Consiglieri comunali ragazze e ragazzi tra i 24 e i 39 anni. More,
bionde, italiane, straniere. Misure giuste. I maschietti un po’ più abbonatelli
e meno spigliati. Entrambi, maschi e femmine, in possesso di elevata cultura,
il loro sindaco, Zalone, è laureato in giurisprudenza, impegnati nel sociale e
nella vita mondana.
In pochi
mesi i residenti nel centro garganico sono centuplicati. I fan vogliono
partecipare alla vittoria del Checco nazionale. San Giovanni Rotondo è passato
dai poco più dei 27.000 abitanti a circa 3.000.000 di abitanti. Una metropoli.
Gli affari
vanno a gonfie vele. Per tutti. I pellegrini, a questo punto sono residenti. I
commercianti non si ammazzano più tra loro per trasferirsi a piazzale Forgione.
Gli alberghi messi all’asta vengono riassegnati ai proprietari. Il checkpoint
di “Pozzo Cavo” è un interporto. Le piccole, piccolissime, abitazioni del
centro storico riprendono anima. Trasformati all’abbisogna in negozietti o
monolocali. I parcheggiatori dell’Aipa, hanno risolto in maniera definitiva il
problema occupazionale. L’Eliporto si è trasformato in aeroporto civile con
voli di linea che collegano la piccola cittadina garganica al resto del mondo.
Gli allagamenti sono scomparsi, l’acqua non fa in tempo neanche ad arrivare a
valle o a depositarsi nelle pozzanghere che già viene utilizzata per scopi più
nobili: irrigazioni, raccolta della acque per i periodi di siccità. I
lavoratori della ditta Centra, affidataria del trasporto urbano cittadino,
spezzano le catene e tornano a percepire il proprio stipendio in modo regolare.
Gli escavatoristi, restati al palo per qualche mese, rimettono in azione i
propri cingolati. Devono costruire la metropolitana che metta in collegamento i
due punti più lontani della città: Pantano con Contrada Mila. La raccolta
differenziata è al cento per cento. La città è pulita. Gli operatori ecologici
strappano il contratto part time e firmano un contratto full time a tempo
indeterminato. Gli artigiani vedono sorgere una intera zona dedicata ai Piani
di Insediamenti Produttivi (PIP). L’occupazione, escluso qualche fannullone, è
pari allo zero percentuale.
E Checco?
che fa? Il sindaco!
Ogni
consiglio comunale viene trasmesso in mondovisione. Berlusconi e Vendola
tremano. Le aziende, tranne quelle venete, multinazionali in particolar modo,
fanno a gara per avere, a pagamento, un posto per la pubblicità. Le casse del
Comune si gonfiano. Il primo lunedì di ogni mese, il Checco lancia, dalla
finestra della propria camera, denaro, euro in piazza dei Martiri. La gente si
accalca. Spinge. Munita di grandi sacchi raccoglie tutto quello che piove dal
cielo. Si arricchisce. Dopo la raccolta, in massa si dirigono verso la grande
piscina comunale coperta animata dai club “Brasiliane garganiche” e “Giamaicani
d’importazione”. Aperitivi e cocktail sono abbelliti e resi più accattivanti
dai piccoli ombrellini colorati posti alle estremità dei calici. Le donne
impazziscono. Per loro il servizio è reso da marcantoni in perizoma. La
domenica tutti allo stadio “Antonio Massa” il San Giovanni Rotondo affronta il
Milan.
E Checco?
Che fa? Il sindaco!
Delibera,
nonostante il contrario parere di tutto il consiglio comunale maggioranza ed
opposizione, o meglio tutta maggioranza (visto che i pochi eletti dall’altra
parte non hanno resistito alla perfetta situazione sangiovannese e sono passati
al fianco di Checco), l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. I
diversamente abili esultano. Dopo anni un loro diritto è stato rispettato. Il
sindaco delibera inoltre la costruzione di una casa accoglienza per gli ultimi,
per le donne e gli uomini in difficoltà. Nella casa accoglienza gli ospiti
vengono accuditi ed accompagnati verso nuove opportunità. Il nosocomio, Casa
Sollievo della Sofferenza, diventa il primo polo d’eccellenza mondiale. Infine,
Checco, sindaco con le palle, delibera l’abbattimento di tutte le costruzioni
abusive trasformandole in parchi e luoghi culturali.
Gli
arrivisti, gli opportunisti, gli speculatori aspettano. Attendono che accada
qualcosa per prendersi tutto. La loro attesa durerà anni. Non finirà mai.
Sveglia. È tutta una invenzione. Anche se Checco
sindaco…
Faria