Un pomeriggio tra luoghi comuni e contestazioni
L’arrivo di Salvini a San Giovanni Rotondo agita il clima politico di questa campagna elettorale particolarmente tiepida e priva di contenuti.
Una piazza strana, rispetto a quelle “gremitissime” a cui ci aveva abituato il capo del Carroccio sui social, quella che si è presentata ai suoi occhi… uno sparuto numero di simpatizzanti proprio sotto il palco e tanto spazio vuoto, una folla perlopiù di curiosi alla destra del palco ed un centinaio di contestatori in fondo, distanti e controllati a vista dalle forze dell’ordine.
La protesta contro la presenza del leader leghista messa in scena con fischietti, urla e striscioni ironici.
Cori di disapprovazione e fischi si sono sovrapposti alle parole dell’ex ministro degli Interni durante tutto il comizio in piazza dei Martiri organizzato dalla candidata al Consiglio Regionale Marianna Natale, della quale purtroppo e stranamente non è stata fatta alcuna menzione dall’illustre ospite. Così come mai è stato fatto il nome del candidato alla Presidenza della Regione Puglia, Raffaele Fitto. Spazio e voce, invece, sono stati riservati per Vendola ed Emiliano.
Noti e senza sorprese i contenuti esposti: migranti, sbarchi, processo del 3 ottobre, ministro Azzolina, ritorno a scuola, cristianità… e l’immancabile riferimento a sua figlia.
Il senatore lombardo si è anche soffermato a parlare di “mangiare pugliese e italiano” e, visibilmente urtato dalla contestazione, ha gridato con il dito rivolto al gruppo di oppositori, “se l’uomo mangia male poi viene su come quelli là”, agitando gli animi dei contestatori, additati pure come nullafacenti e figli di papà.
Al termine del comizio, su suo espresso invito, simpatizzanti e gente curiosa si sono accalcati per ottenere una foto ricordo.
Nel video che segue, la sintesi del pomeriggio raccontata da Emanuele e Berto e una breve intervista.