Nel nuovo libro di Stefano Campanella. Presentazione domani a Roma
Non ci fu alcun atteggiamento persecutorio da parte di Papa Giovanni XXIII nei confronti di Padre Pio da Pietrelcina. Anzi, rispetto alle calunniose e pesanti accuse nei confronti del Cappuccino stigmatizzato giunte al Sant’Uffizio e riferite al Pontefice, i provvedimenti presi rivelano una benevola predisposizione nei confronti del Frate e la fiducia nelle testimonianze a sua difesa, prime fra tutte quelle dell’arcivescovo di Manfredonia, mons. Andrea Cesarano.
È quanto emerge dal libro “Obœdientia et pax. La vera storia di una falsa persecuzione”, che sarà presentato il 22 marzo prossimo, alle ore 17,00 presso la sala “Marconi” della Radio Vaticana, dal card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, e dal prof. Gian Maria Vian, direttore de L’Osservarvatore Romano. Interverranno i direttori delle due case editrici: don Giuseppe Costa della Libreria Editrice Vaticana e fr. Mariano Di Vito delle Edizioni Padre Pio da Pietrelcina e l’autore: Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio. Modererà il dott. Luigi Accattoli, giornalista del Corriere della Sera.
Il volume ricostruisce, sulla base di testimonianze dirette e di documenti, in gran parte inediti, un periodo della vita di Padre Pio mai trattato finora nelle biografie ufficiali, demolendo le artificiose interpretazioni di alcune pubblicazioni precedenti. Dalla narrazione, preceduta da un’introduzione del card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità, Papa Benedetto XVI, emerge tra l’altro che la Santa Sede, dopo la visita apostolica di mons. Carlo Maccari, diede incarico a un domenicano di recarsi a San Giovanni Rotondo per «contestare a Padre Pio le “accuse che gravano su di lui presso il Sant’Officio”».
Da questa missione, finora rimasta nell’ombra degli archivi, scaturì una relazione ancora più dura di quella del Visitatore Apostolico. Viene trattata anche la spinosa questione delle “intercettazioni ambientali”, cioè dei microfoni installati per registrare i colloqui del Cappuccino stigmatizzato. Anche in questo caso documenti e testimonianze demoliscono false notizie ancora molto diffuse. Il testo, pur facendo riferimento al vasto e variegato complesso delle fonti consultate, è scritto con un linguaggio semplice e scorrevole, che ne favorisce la lettura anche da parte di chi non è studioso o esperto degli argomenti trattati. Dalla stessa data della presentazione “Obœdientia et pax.
La vera storia di una falsa persecuzione” sarà disponibile nelle librerie dei Frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo e sarà avviata la distribuzione su tutto il territorio nazionale.