Intercettato nella ‘sua’ Peschici da Saverio Serlenga, il mister romagnolo parla a 360° del calcio di casa nostra e della stagione che sta per prendere il via.
Stessa spiaggia, stesso mare. Stessa voglia di continuare ad allenare ad alti livelli. Delio Rossi, l’ex tecnico di Fiorentina, Lazio e Palermo, è in vacanza a Peschici sul Gargano, sua dimora estiva da sempre, dove sta smaltendo le tossine di una stagione calcistica non certo semplice, culminata con la litigata con Ljajic e il conseguente esonero. Rossi, sotto l’ombrellone del lido Onda Azzurra nella splendida Baia di Manaccora, si concede a Teleradioerre e parla di tutto, ad iniziare dalla grande volontà di tornare sulla panchina di una squadra di calcio.
Quanta voglia di ricominciare c’è in lei dopo il brutto epilogo di Firenze?
‘Al di là di come sono andate le cose alla Fiorentina, c’è sempre grande voglia da parte mia di ricominciare, anzi di continuare.Nel frattempo nessuna proposta interessante?Certo, come tutti gli anni, qualcuna più interessante, altre meno. Sono una persona razionale, però molte volte scatta l’intuito. Evidentemente non è arrivata l’offerta per rimettermi subito in discussione. Neanche dall’estero’.
Sta per iniziare una nuova stagione agonistica. Sarà ancora Juve-Milan?
‘La Juve sta facendo un buon mercato, il Milan punta al ringiovanimento della squadra e pertanto dovrà aspettare un po’ per ritornare all’apice. Vedo molto bene Napoli e Roma’.Il calcio pugliese rischia il patatrac.Situazione bruttissima in Puglia, mai come quest’anno. Per me è un dolore di cuore. Tuttora i miei affetti sono in questa regione. Se sono arrivato nel calcio professionistico sia come giocatore che allenatore lo devo solo alla Puglia. E vedere squadre come il Lecce e il Bari in queste condizioni mi rattrista molto’. Bari e Lecce a rischio condanna. ‘Speriamo di no. Certo il calcio scommesse è una brutta piaga. Fortunatamente a me piace ancora il calcio giocato. Volutamente non mi occupo di queste vicende, anche perchè non ho elementi per dare un giudizio. Aggiungo solo che nel nostro mondo la credibilità è minata, e queste cose non servono a risollevare nessuno’.Problemi anche nel resto della Puglia, da Foggia a Taranto.’Che tristezza. Il Taranto che dopo aver sfiorato la serie B è costretto a partire dalla serie D, il mio Foggia che addirittura partirà dai dilettanti’.
Perchè tutto ciò?
‘Troppi sprechi e gestioni societarie approssimative. Poi urge la rimodulazione dei campionati. Nei tornei inferiori non ci sono introiti, non si può fare professionismo con oltre cento squadre iscritte nella sola Lega Pro. Bisogna ristrutturare i campionati, portando a sedici squadre la serie A e ridurre quelle di Lega Pro’.Torniamo al suo Foggia.E’ una situazione che sto vivendo male. La squadra di calcio è un biglietto da visita , e quando va male ne va di mezzo l’immagine della città. Quando penso che fino a dieci anni fa venivano a giocare a Foggia tutti i migliori calciatori italiani e del mondo, e oggi si rischia di scomparire, fa molto male’.Cosa fare?’La nuova società dovrà riportare entusiasmo, competenza, non vendere chiacchiere alla gente e soprattutto allontanarsi dal potere politico. Spesso è quello che determina la fine di un club di calcio’.