LibriAmo, a cura di Renata Grifa
Il sole pioveva sulle sue membra nude dalla finestra ad abbaino.
Era un mattino limpido e nitido, con gli uccelli che cantavano e svolazzavano trionfanti.
Se solo avesse potuto restar lì. Se solo non fosse esistito quell’altro mondo
ripugnante di fumi e di ferro! Se Lui avesse potuto creare un mondo per lei.
Scritto nel 1928 ma pubblicato in Italia solo negli anni ’60 a seguito di accuse di oscenità e censure, L’Amante di Lady Chatterley è considerato un cult della letteratura erotica. Diviene romanzo famoso per la scandalosa storia di passione tra l’aristocratica Lady Chatterley e il fidato guardiacaccia Oliver Mellors.
L’autore partendo dalla personale vicenda di tradimento da parte della moglie, dà vita ad un racconto di libertà e anticonformismo nella perbenista Inghilterra vittoriana.
Constance Chatterley sposata per non-amore a Sir Clifford, vive una vita di continua sottomissione a quest’ultimo, uomo legato solo alle apparenze e ormai divenuto insensibile a qualsiasi sentimento. Una situazione di routine che verrà ridisegnata quando, quasi senza rendersene conto, la bella Connie verrà travolta dalla passione del corpo, fino ad allora rimasto assopito.
Chiuso nel suo mondo snob e cerimonioso, Clifford è incapace di provare qualsiasi sentimento per Connie, la quale spinta da un senso di libertà e di solitudine troverà il coraggio di staccarsi dalla finzione in cui ha passato gli anni più preziosi della sua vita per intraprendere una relazione che si farà via via più sensuale e passionale.
Leggendo il romanzo non sarà difficile capire perché nel momento della sua pubblicazione queste furono pagine che fecero scalpore. Sebbene scritte con doverosa maestria, al giorno d’oggi vengono percepite in maniera decisamente più ridimensionata, tanto da risultare a tratti fastidiose: ci si aspetta una passione travolgente, anche erotica se si vuole, ma comunque romantica, ci si ritrova invece di fronte a scene così esplicite che cadono spesso nel volgare.
Mettendo da parte “le pagine dello scandalo” e volendosi addentrare in una lettura più profonda L’Amante di Lady Chatterley racchiude in sé tematiche forti per il periodo in cui fu scritto. Tra queste prima fra tutte l’eterna lotta di classe. Sir Clifford personifica quella classe sociale conservatrice che dopo la Prima Guerra Mondiale aspettava con timore la ribellione di quel ceto medio ormai conscio della propria posizione.
Connie è il bivio tra le due realtà, da un lato il ricco mondo intellettuale di Clifford, dall’altro il rude mondo di Mellors, “le belle idee vengono dalle classi superiori, ma i sentimenti, la vita vera, bisogna cercarla nella gente del popolo”, popolo che deciderà di seguire rompendo qualsiasi tabù e divenendo essa stessa emblema di emancipazione sociale. La liberazione sessuale di Connie altro non sarà che l’autoaffermazione di quell’identità femminile così tanto cercata nel secondo Novecento, una sorta di vendetta per tutte le Madame Bovary costrette al suicidio per l’alto tradimento commesso.
Connie rappresenterà così il coraggio di scegliere in un mondo che fino ad allora aveva scelto per lei.