La presentazione del libro questa stasera nel corso di “Estatefacendo”
Ci sono mille motivi per cui uno può scrivere un libro. Alessandro Martorelli lo fa perché ha qualcosa di preciso da raccontare. Tuttavia non ha fretta. Un pregio che rende il suo Anche i Pink Floyd possono sbagliare accattivante.
In questo libro va in scena una generazione, la nostra. Quella dei trentenni di oggi, spesso definiti ingiustamente mammoni e sfigati, in realtà molto più semplicemente “usati” come vera e propria discarica abusiva di altrui responsabilità. Una generazione con lauree, master e abilitazioni professionali di ogni genere, ma fatalmente sospesa tra grandi aspettative ed una reale, precaria condizione di sopravvivenza Una sceneggiatura pronta per un regista, in cui non mancano intuizioni geniali – tra cui il bagno di un bar che non si dimentica facilmente – e colpi di scena.
Il tema è di quelli importanti. E diventa fondamentale trovare la forza ed il coraggio di raccontarlo. Raccontare una generazione su cui si scarica impunemente qualsiasi tipo di colpa per ogni stagione della crisi economica che stiamo attraversando. Una crisi che, contrariamente a quello che si sente tutti i giorni nei telegiornali, ha una portata molto più grossa di quella meramente economica. L’autore lo sa, e mette tutto nero su bianco.
Ad impreziosire l’opera una colonna sonora d’eccezione:
il celebre album dei Pink Floyd “The dark side of the moon”, abilmente dosato, traccia dopo traccia, come sfondo alla psicologia del protagonista ed insieme come titolo dei 13 capitoli in cui è diviso il libro.
Il libro sarà presentato stasera, giovedì 19 luglio, nel corso di “Estatefacendo”. Appuntamento fissato per le ore 21.00 presso il cortile dei Laboratori Urbani Artefacendo di San Giovanni Rotondo.