“Emma”
Jane Austen
“Emma”
I temi dei
romanzi della Austen sono l’amore e il matrimonio visti da diversi punti di
vista.
Matrimonio per
interesse, per amore, riparatore, per gioco. Combinare matrimoni è, per Emma
Woodhouse, un gioco. Emma è
l’unica, delle eroine di Jane Austen, che è ricca, con una bella e sostanziosa
rendita. Quindi l’unica
a "non aver bisogno di un marito".
Cresciuta da
un padre ed una governante troppo indulgenti, Emma è convinta di poter ottenere
ciò che vuole; solo il suo vicino di casa, il signor Knightley, non le
risparmia critiche.
Convinta di
avere una dote speciale che le consente di capire i sentimenti amorosi altrui,
Emma, con l’entrata in scena di alcuni protagonisti (Harriet Smith, il
reverendo Elton, Jane Fairfax, Frank Churchill), cadrà, e farà cadere, in una
serie di equivoci della serie "lui ama lei, che ama un altro, che ama un’altra".
In poche parole non ne azzecca una, restando intrappolata lei stessa in questa
rete quando si accorge di amare il signor Knightley ed è convinta che lui ami
Harriet Smith.
"Sono
andata a scegliermi un’eroina che nessuno tranne me potrebbe amare…" affermava di Emma la Austen, e infatti, risulta antipaticuccia. Sì,
divertente commedia di equivoci, ma la l’insensibilità di Emma verso le persone
che sono di un ceto sociale inferiore al suo è davvero estrema. Mal sopporta
la noiosità della signorina Bates, zia di Jane Fairfax, una zitella senza
mezzi, in cui, forse, Emma vede se stessa in un futuro senza marito. Per fortuna,
grazie alle benevoli critiche del signor Knightley, Emma si ravvede e fa
ammenda degli errori commessi, rendendosi più umana agli occhi di chi legge.
MPC